Un inizio d’anno impegnativo per il governo
La pausa natalizia è ufficialmente terminata e il governo Meloni si trova ad affrontare un inizio d’anno denso di impegni. Il primo grande appuntamento sarà la decisione della Corte costituzionale sull’ammissione del referendum abrogativo del ddl sull’autonomia differenziata, prevista per il 20 gennaio. Questa scadenza impone un impegno immediato del Parlamento e la ricerca di un accordo con le forze di opposizione.
Inoltre, il Parlamento è chiamato ad eleggere ben quattro giudici costituzionali, per tre dei quali è necessario il quorum dei tre quinti, soglia che il centrodestra non raggiunge da solo. La Corte costituzionale, con solo 11 dei suoi 15 componenti, rischia di essere bloccata. L’urgenza della convocazione del Parlamento in seduta comune è quindi evidente, ma la strada non sarà facile, soprattutto per la mancanza di un accordo sulle candidature e per l’ingorgo di decreti in attesa di approvazione.
La riforma della giustizia e il dibattito sulle armi
L’8 gennaio, la Camera dei Deputati sarà chiamata ad esprimersi sulle pregiudiziali delle opposizioni contro la riforma della giustizia, con la separazione delle carriere dei magistrati. La maggioranza è intenzionata ad approvare la riforma entro il mese, per ottenere anche il sì del Senato prima della pausa estiva. Le opposizioni, però, promettono battaglia sugli emendamenti.
Un altro tema divisivo è quello dell’invio di armi all’Ucraina. La Lega sta discutendo l’ipotesi di un ordine del giorno che chieda ulteriori caveat per consentire l’invio di armi, mentre il Pd è a favore e M5s e Avs contrari.
Riforme in sospeso e nomina della presidenza Rai
Il governo ha in programma di ‘scongelare’ anche la riforma del premierato, con Meloni che incontrerà la stampa il 9 gennaio per fornire delucidazioni sulla tempistica. La riforma, però, ha bisogno della legge elettorale, su cui ancora non si hanno certezze.
Un’altra proposta di legge in discussione è quella sulla Corte dei Conti, che mira a velocizzare l’utilizzo dei fondi del Pnrr da parte delle pubbliche amministrazioni. La proposta, però, è stata criticata dai magistrati contabili e ha suscitato preoccupazione anche al Quirinale.
Infine, la nomina della presidenza della Rai è ancora in stallo. Dopo l’indisponibilità delle opposizioni a sostenere la candidatura di Simona Agnes, il centrodestra ha deciso di disertare le ultime riunioni della commissione di Vigilanza.
Un inizio d’anno cruciale per il governo Meloni
L’inizio del 2024 si presenta come un momento cruciale per il governo Meloni. Le sfide che attendono il governo sono molteplici e complesse, e la capacità di affrontare queste sfide in modo efficace sarà determinante per la sua stabilità e la sua credibilità. La gestione di queste questioni, tra cui l’elezione dei giudici costituzionali, la riforma della giustizia e la nomina della presidenza Rai, richiederà un’attenta strategia e un’intensa attività diplomatica. Il governo dovrà dimostrare di essere in grado di trovare un equilibrio tra le diverse esigenze e di raggiungere un consenso tra le forze politiche, per evitare di incappare in crisi e blocchi istituzionali. La riuscita di queste sfide avrà un impatto significativo sulla vita politica e sociale del Paese.