Il colloquio in carcere e la richiesta di domiciliari
Nel carcere di Opera è in corso il colloquio tra Mohammad Abedini Najafabadi, il 38enne iraniano arrestato a Malpensa il 16 dicembre scorso su richiesta degli Stati Uniti ai fini dell’estradizione, e il suo legale, l’avvocato Alfredo De Francesco.
Dopo che ieri la pg di Milano Francesca Nanni ha dato parere negativo alla richiesta del legale dei domiciliari dell’ingegnere meccanico, con la messa a disposizione di un appartamento e il sostegno economico da parte del Consolato dell’Iran, oltre che eventuali divieti di espatrio e obbligo di firma, si è in attesa che la Corte d’Appello fissi l’udienza per decidere su tale istanza.
La possibile revoca dell’arresto e il ruolo del Ministro Nordio
Ma nelle more, il ministro della Giustizia Carlo Nordio, a cui spetta l’ultima parola anche sull’estradizione, può sempre fare richiesta di revoca dell’arresto e consentire il rientro a Teheran di Abedini Najafabadi.
Uno dei motivi della eventuale richiesta di rimessa in libertà potrebbe essere il fatto che in Italia i reati contestati hanno caratteristiche e presupposti diversi rispetto agli Usa.
Differenze legislative e il caso del Corpo dei Guardiani della Rivoluzione
In particolare, per quanto riguarda il Corpo dei Guardiani della Rivoluzione, non è inserito nella black list dell’Onu né in quella dell’Unione Europea come organizzazione terroristica.
La possibile divergenza tra la legislazione italiana e quella americana sui reati contestati potrebbe portare il Ministro Nordio a revocare l’arresto e consentire il rientro in Iran di Abedini Najafabadi.
Un caso delicato con implicazioni internazionali
Il caso di Abedini Najafabadi si inserisce in un contesto internazionale complesso, con tensioni tra Iran e Stati Uniti. La decisione del Ministro Nordio avrà un impatto significativo sulle relazioni tra i due Paesi e sulla questione del terrorismo e delle armi di distruzione di massa. Sarà interessante osservare come si evolverà la situazione e se il Ministro Nordio deciderà di revocare l’arresto, aprendo la strada al rientro in Iran di Abedini Najafabadi.