L’udienza per i domiciliari
Il caso di Mohammad Abedini Najafabad, l’ingegnere iraniano arrestato a Malpensa per una richiesta di estradizione americana, si sta evolvendo. Il 15 gennaio, un collegio della Corte d’Appello ad hoc, che non contempla il giudice che ha convalidato l’arresto, si riunirà per discutere l’istanza di domiciliari avanzata dal difensore del 38enne, l’avvocato Alfredo De Francesco. La Procuratrice Generale, Francesca Nanni, ha espresso un parere negativo e non vincolante alla richiesta, sollevando dubbi sulle garanzie per contrastare il pericolo di fuga. Il collegio dovrà quindi valutare se la proposta di domiciliari, che prevede la residenza in un appartamento di proprietà del Consolato a tre chilometri dalla sede senza braccialetto elettronico, sia sufficiente a garantire la sicurezza.
Le accuse e la posizione di Abedini
Le autorità statunitensi accusano Abedini di associazione finalizzata alla violazione delle norme sull’embargo e al supporto materiale al Corpo delle Guardie della rivoluzione islamica, considerato un’organizzazione terroristica. In particolare, lo accusano di aver fornito componenti tecnologiche montate sui droni, tra cui quello che ha colpito la base Usa Tower 22 nel nord della Giordania. Abedini ha ribadito al suo difensore che le accuse sono false e che non ha mai lavorato con terroristi. Ha espresso preoccupazione per la sua famiglia, in particolare per il figlio di 4 anni, e per la gestione della quotidianità a casa. Durante un colloquio in carcere, Abedini ha menzionato Cecilia Sala, la giornalista italiana detenuta a Teheran, e ha espresso la sua preoccupazione per lei.
Il ruolo del ministro Nordio
Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha il potere di chiedere in qualsiasi momento la revoca della misura cautelare. La sua decisione potrebbe essere influenzata dalla situazione di Cecilia Sala, la giornalista italiana detenuta a Teheran. L’avvocato De Francesco potrà raccogliere ulteriori elementi a discarico, mentre l’accusa potrebbe modificare la propria ricostruzione in seguito a una valutazione degli atti trasmessi dalle autorità di Boston. L’estradizione dovrà affrontare il tema della doppia incriminazione e la verifica se le società iraniane riconducibili ad Abedini siano nella black list dell’Unione Europea.
Un caso complesso con implicazioni internazionali
Il caso di Abedini Najafabad è un caso complesso con implicazioni internazionali. Le accuse contro di lui sono gravi e la sua estradizione potrebbe avere conseguenze significative per le relazioni tra Iran e Stati Uniti. La decisione del ministro Nordio potrebbe essere determinante per il futuro di Abedini e per la situazione di Cecilia Sala. La vicenda solleva questioni importanti sul ruolo della giustizia e della politica internazionale nella tutela dei diritti umani.