Il ritrovamento straziante
Un ritrovamento straziante ha sconvolto la comunità di Bari. Questa mattina, intorno alle 9:30, Roberto Savarese, 56 anni, responsabile di un’impresa funebre, ha trovato il corpo senza vita di un neonato nella culla termica posizionata vicino alla chiesa di San Giovanni Battista nel rione Poggiofranco. L’uomo, che da 33 anni opera nel settore, ha raccontato all’ANSA la sua esperienza con un dolore profondo nella voce.
“L’ho preso in braccio, vederlo in quella tutina a fantasia militare, immobile, mi ha fatto tanto dispiacere. Non ho avuto paura ma ho provato tanto, tanto dispiacere”, ha detto Savarese. “Non ha più di un mese di vita e quando ho aperto quella porta mi ha colpito che fosse coperto da un cappuccio e che non si muovesse: ho capito subito cos’era successo”.
Savarese ha spiegato che l’agenzia funebre si trova proprio alle spalle della chiesa e che lui stesso aveva contribuito alla realizzazione della culla termica e del vano a sua protezione. “È stata una cosa bellissima”, ha ricordato.
Un progetto che salva le vite
Il responsabile dell’impresa funebre ha raccontato di aver mostrato la culla termica a uno dei suoi collaboratori che non l’aveva mai vista prima. “Ho aperto il cancello prima e la porta dopo. Non riuscivo a credere ai miei occhi: c’era un neonato, un maschietto ed era morto. Era immobile, la carnagione chiara e nulla era accanto a lui: non un ciuccio, un biberon, un cambio, un biglietto”, ha descritto Savarese.
Immediatamente, l’uomo ha chiamato il 118, dando il via a soccorsi e indagini. Secondo Savarese, il bambino “ha trascorso nella culla termica le ultime 24-48 ore ma non comprendo come mai non abbia funzionato il sistema di riscaldamento né perché non sia scattato l’allarme che avrebbe dovuto segnalare la sua presenza”.
Un’ombra di dolore
Il ritrovamento del piccolo ha gettato un’ombra di dolore su un progetto che aveva lo scopo di salvare vite. Savarese ha espresso il suo rammarico e la sua speranza: “Spero non lo abbiano lasciato già morto”.
Ricordando un altro episodio avvenuto due anni fa, quando una bimba fu lasciata nella stessa culla, Savarese ha detto: “Non posso dimenticare la gioia provata ormai due anni fa, quando fu lasciata una bimba: era bellissima e sono felice abbia una famiglia. Oggi, invece, questo neonato senza vita fa tanta tristezza”.
Le indagini in corso
Le indagini sono in corso per chiarire le cause della morte del bambino. Gli inquirenti dovranno stabilire se il neonato è stato lasciato già morto o se il sistema di riscaldamento della culla non ha funzionato correttamente. Il ritrovamento del piccolo ha suscitato un’ondata di commozione e di sgomento nella comunità barese.
Il caso del neonato trovato morto in culla termica solleva interrogativi sulla sicurezza dei bambini e sulla necessità di garantire un adeguato supporto alle famiglie in difficoltà. L’episodio rappresenta un monito per la società, invitando a riflettere sulla fragilità della vita e sull’importanza di proteggere i più vulnerabili.
La tragedia del silenzio
Questo tragico ritrovamento ci ricorda la fragilità della vita e la complessità delle situazioni che possono portare genitori a compiere gesti disperati. La mancanza di informazioni sul bambino e sulle cause della sua morte alimenta un senso di profonda tristezza e di impotenza. È fondamentale che le istituzioni e la società civile si adoperino per offrire un sostegno concreto alle famiglie in difficoltà, prevenendo situazioni come questa. L’amore per i bambini deve essere sempre al centro di ogni azione e di ogni scelta.