Il Papa e le suore: un rapporto di affetto e ironia
Papa Francesco è noto per il suo stile informale e diretto, che si traduce spesso in battute e aneddoti durante le udienze con le suore. In occasione dell’incontro con le Missionarie della Scuola, il Pontefice ha ribadito la sua critica al ‘politically correct’, affermando che “a volte nella mia vita ho trovato qualche suora che aveva la faccia di aceto e questo non è affabile, questo non è una cosa che aiuta ad attirare la gente. L’aceto è brutto e le suore con faccia di aceto, non parliamone!”.
Il diavolo e le suore: un monito contro la tentazione
Ma il Papa ha anche espresso un monito importante, invitando le suore a non dialogare con il diavolo: “Il Signore ci ha fatto vedere che dialogava con tutti, tranne… C’era una persona con cui il Signore non dialogava mai: il diavolo. E quando il diavolo gli si avvicinò per fare quelle domande, il Signore non dialogò con lui. Gli rispose con la Parola di Dio, con la Scrittura. Per favore, dialogate con tutti, tranne che con il diavolo. Il diavolo viene nella comunità, guarda le gelosie, tutte quelle cose che sono di tutti gli umani, non solo delle donne – ha detto ancora Papa Francesco -, di tutti, e il diavolo va lì. Con il diavolo non si dialoga. Capito? Con il diavolo non si dialoga.”
Un Papa che non si tira indietro: critica al chiacchiericcio e alla televisione
Il Pontefice ha ribadito la sua critica al chiacchiericcio e alla televisione tra le religiose, temi già affrontati in passato. Nel 2021 aveva chiesto alle Salesiane di non essere “‘zitellone”, mentre nel 2022 aveva dato un consiglio alle Canossiane per combattere “il chiacchiericcio”: “un bel rimedio: se tu hai la tentazione di chiacchierare, morditi la lingua, ti si gonfia bene e non potrai parlare”. Anche alle suore di Santa Dorotea, sempre nel 2022, le aveva messe in guardia dallo sparlare: “Per favore niente chiacchiere perché il chiacchiericcio è una peste per la comunità”.
Nel 2015, durante la sua visita a Napoli, aveva criticato le monache che passano tempo davanti alla tv: “Nella diocesi che avevo prima – raccontò riferendosi a Buenos Aires -, c’era un collegio di suore, brave suore, ma la casa dove abitavano, l’appartamento che avevano, era un po’ vecchia ed era necessario rifarla. E l’hanno rifatta bene, troppo bene, anche lussuosa. Ci hanno messo in ogni stanza un televisore. E all’ora della telenovela tu non trovavi una suora in collegio!”
Il Papa e la tentazione del porno: un’ammissione sorprendente
In un’altra occasione, un’udienza con i seminaristi (sempre nel 2022) aveva parlato del vizio del porno che interesserebbe anche le religiose: “È un vizio che ha tanta gente, tanti laici, tante laiche, e anche sacerdoti e suore. Il diavolo entra da lì. E non parlo soltanto della pornografia criminale come quella degli abusi dei bambini: questa è già degenerazione. Ma della pornografia un po’ normale.”
Il linguaggio colorito del Papa: un’arma a doppio taglio
Le parole di Papa Francesco, pur pronunciate con un tono scherzoso, hanno suscitato polemiche e dibattiti. Da un lato, il suo stile diretto e informale può essere visto come un modo per avvicinarsi alle persone e renderle partecipi delle sue riflessioni. Dall’altro, l’uso di un linguaggio colorito può essere percepito come inappropriato e offensivo, soprattutto da parte di coloro che sono più sensibili alle questioni di genere e di rispetto per le donne. È importante ricordare che le parole del Papa, come quelle di qualsiasi altra persona, vanno interpretate nel contesto in cui sono pronunciate e con la consapevolezza che il suo ruolo è quello di un leader religioso e morale.