L’Aquila si prepara a diventare Capitale della Cultura 2026: un concerto di Strauss e un clima di rinascita

Un concerto di Strauss per un anno di rinascita

Il concerto di Capodanno dell’Orchestra da Camera aquilana, con la Marcia di Radetzky e i valzer di Johann Strauss, ha inaugurato un anno di celebrazioni in vista del 2026, anno in cui L’Aquila diventerà Capitale della Cultura. L’appuntamento, che per tante città è un evento canonico, si è trasformato nel capoluogo abruzzese in un rituale collettivo che, edizione dopo edizione, sa di rinascita.
Il repertorio di Strauss, che ha contemplato anche valzer come ‘Voci di primavera’, ‘Sul bel Danubio blu’ o il ‘Kaiser valzer’, è stato anticipato dall’Ouverture da ‘Le nozze di Figaro’ di Mozart, dalla sequenza di pizzicati tratti dal balletto ‘Sylvia’ e dal ‘Can Can’ di Jacques Offenbach. C’è stato spazio anche per un estratto strumentale adattato da ‘Carmen – Habanera’ di Georges Bizet e per un piccolo omaggio allo ‘Schiaccianoci’ di Tchaikovsky.
Ad accompagnare il pubblico, la voce narrante di Simonetta Bisegna per un’iniziativa a cura dell’associazione Athena che ha fatto registrare il tutto esaurito.

L’Aquila si prepara al 2026: un anno di celebrazioni

Gli applausi che accompagnano la Marcia di Radetzky, consueto bis nelle scalette di Capodanno dell’Orchestra da Camera aquilana, sembrano scandire l’avvio di un conto alla rovescia speciale per L’Aquila: quello dei dodici mesi che la separano dal 2026, l’anno in cui è stata designata Capitale della Cultura.
Dodici mesi per ritrovare una luce e un’eleganza tra i segni di un terremoto ben evidenti ancora dopo 15 anni. Così, anche i classici tra i più classici di Johann Strauss figlio, tra valzer e polke, suonano all’interno del ritrovato Auditorium del Parco con una tensione speciale ben catturata dagli arrangiamenti del maestro Carmine Gaudieri.
Quello che per tante città è un appuntamento canonico, si trasforma nel capoluogo come un rituale collettivo che, edizione dopo edizione, sa di rinascita.

Un’atmosfera di festa e di rinascita

La giornata del 1° gennaio è stata straordinaria, con condizioni di meteo favorevoli a spingere migliaia di persone sulle piste da sci del comprensorio, tra Campo Felice e Campo Imperatore. In contemporanea, una delegazione di runner di Atletica Abruzzo L’Aquila ha rinnovato la tradizionale corsa simbolica in montagna, dal convento di San Giuliano alla Crocetta, passando per Madonna “Fore”.
Affollati i mercati di Natale sulla centralissima Corso Vittorio Emanuele, in un percorso verso la centrale piazza Duomo, denso di sapori, odori di spezie e incenso, suoni.
“Dobbiamo amare la nostra città rinata”, è l’auspicio espresso per il 2025 dal sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi.

L’Aquila e la rinascita culturale

L’Aquila si prepara a un anno di grande fermento culturale in vista del 2026, anno in cui diventerà Capitale della Cultura. Questo evento rappresenta un’occasione importante per la città, che ha subito un grave terremoto nel 2009, per rilanciare la sua immagine e la sua identità culturale. Il concerto di Capodanno è stato un primo passo in questa direzione, un momento di rinascita collettiva che ha visto la città riunita in un’atmosfera di festa e di speranza.