Un’ondata di violenza contro i cristiani in India
Un gruppo di oltre 400 leader cristiani e 30 gruppi ecclesiali in India ha lanciato un appello urgente al presidente Droupadi Murmu e al primo ministro Narendra Modi, chiedendo un’azione immediata per affrontare la questione delle violenze contro i cristiani. L’iniziativa arriva dopo che almeno 14 episodi di violenza, minacce e disordini hanno preso di mira i raduni cristiani in tutto il Paese durante il periodo natalizio.
Tra i principali firmatari dell’appello ci sono i vescovi evangelici Thomas Abraham e David Onesimu, il vescovo metodista Joab Lohara, i gesuiti p. Cedric Prakash e p. Lousi Prakash. L’appello è stato diffuso tramite un comunicato stampa, in cui si descrivono gli episodi di violenza e si denuncia l’aumento dell’intolleranza e degli atti ostili nei confronti dei cristiani.
Episodi specifici di violenza
Gli episodi di violenza segnalati includono la perturbazione di raduni cristiani da parte di organizzazioni dell’Hindutva nello Stato dell’Haryana, con aggressioni fisiche e verbali, tra cui la denuncia di “conversioni forzate”.
Nel Kerala, membri del Vishwa Hindu Parishad hanno interrotto le celebrazioni natalizie in una scuola pubblica di Palakkad, minacciando verbalmente gli insegnanti. In Orissa, un gruppo di estremisti locali ha attaccato un raduno di membri della New Life Church mentre festeggiavano il Natale con la famiglia del pastore pentecostale, maltrattandoli verbalmente e fisicamente.
Appello per la pace e la riconciliazione
Nel testo dell’appello, i leader cristiani esprimono “profonda preoccupazione per l’allarmante tendenza all’aumento dell’intolleranza e degli atti ostili”. I dati non ancora definitivi sul 2024 parlano di oltre 720 episodi di violenza contro i cristiani segnalati all’Evangelical Fellowship of India e 760 casi registrati dallo United Christian Forum.
I leader cristiani esortano anche il primo ministro ad assumere un ruolo visibile nel promuovere la pace e la riconciliazione nel Manipur, dove la violenza ha causato oltre 250 morti, 360 chiese distrutte e migliaia di sfollati dal maggio 2023.
Un’emergenza sociale e politica
L’ondata di violenza contro i cristiani in India durante le festività natalizie è un segnale allarmante. Si tratta di un’emergenza sociale e politica che richiede una risposta immediata e incisiva da parte delle autorità. La libertà religiosa è un diritto fondamentale, e la sua violazione mina la coesione sociale e il rispetto reciproco tra le diverse comunità. È fondamentale che il governo indiano prenda provvedimenti concreti per garantire la sicurezza dei cristiani e di tutte le minoranze religiose, condannando con fermezza ogni atto di violenza e promuovendo la tolleranza e il dialogo interreligioso.