Il freddo fa tremare i mercati del gas
Se le previsioni di temperature sotto la media nelle prossime due settimane si riveleranno corrette, il prezzo del gas potrebbe subire un forte rialzo. Gli analisti di Goldman Sachs prevedono che il future Ttf sul mercato di Amsterdam, benchmark del gas in Europa, potrebbe raggiungere un range tra 63 e 84 euro al megawattora nei prossimi mesi. Questo scenario si contrappone a quello di un prezzo di 40 euro in presenza di temperature nella norma.
Secondo Goldman Sachs, il freddo è la variabile che potrebbe innescare i maggiori rialzi del gas. Temperature di 4 gradi sotto la media degli ultimi dieci anni, come previsto dalle attuali previsioni, potrebbero comportare una domanda aggiuntiva di 100 milioni di metri cubi di gas al giorno a gennaio per l’Europa nord occidentale.
Lo stoccaggio del gas: una sfida per l’inverno
Nonostante i rischi di una fine delle scorte siano “molto bassi”, la vera sfida sarà arrivare a fine ottobre con gli stoccaggi vicini all’obiettivo del 90%. Goldman Sachs prevede un calo degli stoccaggi a fine marzo al 30% in caso di temperature sotto la media, contro il 35% atteso in caso di tempo ‘normale’. Questo scenario potrebbe portare a fine ottobre con un livello di scorte poco sopra l’80%, a fronte del target del 90% dell’Unione Europea.
“Più bassi saranno i livelli di scorte a fine marzo, più difficile sarà riempirli prima della prossima stagione”, avverte Goldman Sachs.
L’impatto del freddo sulle economie europee
L’impatto del freddo sulle economie europee è un tema complesso. Un aumento del prezzo del gas potrebbe avere ripercussioni sull’inflazione, sul costo dell’energia e sulla competitività delle aziende. È importante monitorare attentamente la situazione e adottare misure per mitigare i rischi, come l’aumento dell’efficienza energetica e la diversificazione delle fonti di approvvigionamento del gas.