Violenze a Spoleto e Terni: la denuncia del Sappe
La situazione nelle carceri umbre è “ad alta tensione”, come denuncia il Sindacato autonomo polizia penitenziaria (Sappe). Non solo a Spoleto, come precedentemente riferito, ma anche nel carcere di Terni, si sono verificati episodi di violenza nei giorni di San Silvestro e Capodanno.
A Spoleto, un detenuto marocchino lavorante ha fatto esplodere una bomboletta messa sopra un fornellino all’ingresso della sezione transito, poi ha dato fuoco agli indumenti rendendo inagibili due celle. Due poliziotti sono rimasti intossicati e sono stati dimessi stamattina. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e tre ambulanze in via precauzionale.
A Terni, tre detenuti marocchini della sezione G hanno devastato la sezione, rompendo le telecamere, aggredendo il poliziotto di servizio e cercando di entrare in infermeria. Uno di loro è sceso in sorveglianza generale, ha devastato il piano terra e, bloccato, ha minacciato un collega mettendogli un pezzo di vetro sotto al collo.
Il Sappe chiede interventi urgenti
Fabrizio Bonino, segretario per l’Umbria del Sappe, si dice “sconfortato dai numerosi appelli del Sappe rimasti lettera morta a fronte di una situazione penitenziaria regionale grave, pericolosa ed allarmante”.
Il sindacato chiede interventi urgenti per affrontare la situazione critica nelle carceri umbre, sottolineando la necessità di un maggiore supporto per gli agenti penitenziari e di una riorganizzazione del sistema carcerario per garantire la sicurezza di tutti.
La necessità di un approccio sistemico
La situazione descritta evidenzia la necessità di un approccio sistemico alla gestione delle carceri, che tenga conto non solo degli aspetti di sicurezza, ma anche delle condizioni di detenzione e delle esigenze di reinserimento sociale dei detenuti. La mancanza di risorse, personale e programmi di rieducazione contribuisce ad alimentare la tensione e la violenza all’interno delle carceri, con conseguenze negative per tutti gli attori coinvolti.