Il governo venezuelano conferma la vita del gendarme argentino Gallo
Il governo del Venezuela, presieduto da Nicolás Maduro Moro, ha inviato ad alcuni corrispondenti le prove che il gendarme argentino Nahuel Agustín Gallo, detenuto lo scorso 8 dicembre, è in vita. Le immagini, datate 2 gennaio, sono state diffuse dal giornalista Juan Diego Quesada, corrispondente nella regione andina per il quotidiano spagnolo El País. Le foto e il video, diventati immediatamente virali, mostrano Gallo con maglietta e pantaloni azzurri.
Il luogo della detenzione rimane incerto
Il governo venezuelano, nell’inviare le foto ai corrispondenti, non ha fornito dettagli sul luogo in cui sono state scattate. Tuttavia, la compagna di Gallo, María Alexandra Gómez, ha riconosciuto il gendarme nelle immagini, ipotizzando che si tratti della prigione di El Rodeo. L’ipotesi è supportata dal confronto tra le immagini diffuse e le immagini satellitari di Google del centro penitenziario, che mostrano un’area identica a quella vista nelle foto.
L’analisi delle immagini satellitari
Le immagini satellitari di Google del centro penitenziario di El Rodeo mostrano un’area con un campo da basket, una tribuna coperta, uno spazio verde dietro la recinzione e un edificio dipinto di nero che corrisponde a quello visto nelle immagini diffuse da Caracas. Queste coincidenze rafforzano l’ipotesi che Gallo sia detenuto nella prigione di El Rodeo.
La necessità di chiarezza e trasparenza
La diffusione delle immagini di Gallo è un passo positivo che conferma la sua vita, ma è fondamentale che il governo venezuelano fornisca informazioni precise e dettagliate sulla sua situazione. La mancanza di chiarezza sulla sua detenzione e sul suo stato di salute genera preoccupazione e alimenta l’incertezza. La trasparenza e la comunicazione aperta sono essenziali per garantire il rispetto dei diritti umani e la sicurezza di Gallo.