Un 2024 da record per la Reggia di Venaria Reale
La Reggia di Venaria Reale ha chiuso il 2024 con un bilancio positivo in termini di affluenza turistica, registrando un incremento del 17% rispetto al 2023. I dati, forniti dal Consorzio Residenze Reali Sabaude, indicano un totale di 526.798 ingressi, comprensivi di circa 25.000 ingressi per eventi esterni e istituzionali.
Il successo della Reggia è attribuibile a un’intensa programmazione di eventi, tra cui le “Sere di Natale alla Reggia”, che hanno offerto ai visitatori l’opportunità di ammirare gli ambienti della residenza addobbati a tema natalizio e di visitare le mostre dedicate a Blake e Tolkien nelle Sale delle Arti.
Nonostante le chiusure per il Ponte del 25 aprile, in concomitanza con l’organizzazione del G7, la Reggia è rimasta aperta per 312 giorni, offrendo un’ampia possibilità di visita ai turisti.
Un futuro radioso per la Reggia
Michele Briamonte e Chiara Teolato, presidente e direttrice del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude, si sono mostrati soddisfatti dei risultati ottenuti nel 2024, definendoli “numeri che confermano il momento molto positivo per la Venaria Reale”.
Le previsioni per il 2025 sono altrettanto positive, con un programma ricco di iniziative ed eventi di respiro internazionale che consolideranno il ruolo della Reggia come polo culturale di riferimento per il Piemonte e per l’intero sistema delle Residenze Reali Sabaude.
La Reggia di Venaria Reale, patrimonio UNESCO dal 1997, rappresenta un importante punto di riferimento per la storia e l’arte italiana, e il suo successo dimostra l’importanza di investire in cultura e turismo per promuovere il territorio e la sua identità.
Il valore della cultura come motore di sviluppo
Il successo della Reggia di Venaria Reale è un esempio concreto di come la cultura possa essere un motore di sviluppo per un territorio. L’investimento in eventi, mostre e iniziative culturali attrae turisti, genera lavoro e contribuisce a valorizzare il patrimonio storico e artistico di una regione. La cultura, quindi, non è solo un bene immateriale, ma un fattore strategico per la crescita economica e sociale di un territorio.