Ammissione e giustificazione
Rocco Modaffari, accusato dell’omicidio di Roberto Guerrisi avvenuto sabato a Pontirolo Nuovo, in provincia di Bergamo, ha ammesso di aver sparato durante l’interrogatorio di convalida del fermo svoltosi nella mattinata di oggi. Tuttavia, ha dichiarato di aver agito per paura, fornendo una versione sintetica del fatto. Il gip di Bergamo, Stefano Storto, si è riservato la decisione sulla convalida del fermo e la misura cautelare.
Interrogatorio e dichiarazioni del legale
L’interrogatorio di Modaffari, assistito dall’avvocato Emanuele Occhipinti del foro di Ragusa (con studio a Milano), è durato circa un’ora e mezza. In merito alle dichiarazioni del suo assistito, il legale si è limitato a riferire di aver “chiarito tutto”.
Considerazioni sulla vicenda
La vicenda si presenta complessa e richiede un’analisi approfondita per comprendere le dinamiche dell’omicidio e le motivazioni alla base dell’azione di Modaffari. La sua dichiarazione di aver agito per paura apre un interrogativo sulla natura dell’evento e sul contesto in cui si è verificato. È necessario attendere l’esito delle indagini e le decisioni del gip per avere un quadro completo della situazione e per valutare la fondatezza della difesa di Modaffari.