Un avvio d’anno difficile per le Borse asiatiche
Le Borse di Asia e Pacifico hanno iniziato l’anno con un trend negativo, con le piazze asiatiche in particolare in calo. Il rallentamento dei dati economici e la minaccia di dazi più elevati da parte degli Stati Uniti sono le principali cause di questa flessione.
Shanghai e Shenghen hanno subito forti perdite, con cali rispettivamente del 2,66% e del 2,57%. Il Pmi manifatturiero di dicembre è risultato sotto le stime, attestandosi a 050,1 punti. Anche Hong Kong ha registrato una flessione del 2,18%.
Tokyo è chiusa per festività, mentre Seul è piatta e Sydney registra un leggero guadagno, con un rialzo di oltre mezzo punto percentuale.
L’andamento dei mercati in Europa e negli Stati Uniti
Sul fronte europeo, i future su Wall Street e le Borse europee mostrano un segno positivo. In Europa, si attendono le seconde letture degli indici Pmi manifatturieri di Francia, Germania e dell’Eurozona. Italia e Spagna diffonderanno il dato preliminare.
Negli Stati Uniti, sono attese le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, l’indice Pmi manifatturiero e gli indici Ism su occupazione, ordini e acquisti nella manifattura. La giornata si conclude con l’indice Ism dei prezzi nel terziario.
Le sfide per l’economia globale
L’andamento delle Borse asiatiche riflette le sfide che l’economia globale sta affrontando. Il rallentamento della crescita economica, la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina e le incertezze geopolitiche creano un contesto di grande volatilità sui mercati finanziari. Sarà importante monitorare l’evoluzione della situazione nei prossimi mesi per comprendere l’impatto che questi fattori avranno sulle economie globali.