Borsa di Milano in rosso, Ftse Mib cede lo 0,31%
La Borsa di Milano ha chiuso la giornata in negativo, seguendo il trend delle altre Piazze europee. Il Ftse Mib ha perso lo 0,31%, attestandosi a 34.071 punti. Tra i settori che hanno pesato sull’indice si segnalano le vendite su Ferrari (-2,2%), Iveco (-1,95%), Moncler (-0,82%), Cucinelli (-0,76%) e sui bancari con Mps (-1,26%) e Unicredit (-0,77%).
Al contrario, i petroliferi si sono mostrati ancora una volta in buona forma, con Saipem (+2,19%), Tenaris (+1,55%) ed Eni (+1,04%) in rialzo. Anche Tim ha registrato un buon andamento, con un guadagno dell’1,22%.
Tra gli altri indici europei, Parigi ha ceduto lo 0,45%, Francoforte ha viaggiato sotto la parità (-0,02%), Amsterdam è a -0,3% e Londra è a -0,08%. Lo Stoxx 600, l’indice del Vecchio Continente, è in calo marginale dello 0,09%, con i titoli legati ai beni di consumo e ai finanziari sotto pressione.
Spread Btp-Bund stabile a 115 punti
Lo spread tra Btp e Bund si è mantenuto stabile nell’area dei 115 punti, con il rendimento del decennale italiano che si è attestato al 3,52%.
Commodities: gas in calo, petrolio in lieve rialzo
Nel mercato delle commodity, il gas ha ridotto il rialzo dello 0,6%, con il prezzo che è scivolato a 49,2 euro al megawattora. Il petrolio, invece, è in lieve rialzo, con il Wti che sfiora i 72 dollari al barile (+0,3%) e il Brent sotto i 75 dollari (+0,3%).
Euro in rialzo sul dollaro
Infine, l’euro si è apprezzato sul dollaro, con il quale scambia a 1,0362.
Analisi del contesto economico
La performance negativa della Borsa di Milano è in linea con il trend generale dei mercati europei, che sono influenzati da una serie di fattori, tra cui le incertezze geopolitiche, l’inflazione persistente e le preoccupazioni per la crescita economica. Il settore bancario, in particolare, è sotto pressione a causa del contesto macroeconomico sfidante e delle prospettive di inasprimento delle condizioni monetarie. I petroliferi, invece, continuano a beneficiare dell’aumento dei prezzi dell’energia, anche se le prospettive a lungo termine per il settore sono incerte.