Un Capodanno in solitaria
Il nuovo anno è arrivato anche per i velisti della Vanded Globe, la regata intorno al mondo in solitaria, senza scalo e senza assistenza. Partiti il 10 novembre scorso da Les Sables d’Olonne, gli skipper stanno risalendo l’Atlantico meridionale al largo della costa del Brasile. Molti, tra i quali l’unico italiano in gara, Giancarlo Pedote, devono ancora doppiare Capo Horn.
La classifica è guidata dal francese Charlie Dalin, che proprio nel passaggio al nuovo anno ha superato il connazionale Yoann Richomme aumentando anche il suo vantaggio sul rivale.
Nonostante l’impegno e la fatica, quasi tutti i velisti hanno trovato qualche secondo per postare dei video per fare gli auguri ai loro cari e ai tanti fan che li seguono nella loro circumnavigazione, chi al caldo sottocoperta, chi esposto alle intemperie vicino al timone su uno sfondo di pioggia e onde inquietanti. Solo uno di loro, Jeremie Beyou, settimo in classifica, si è mostrato a brindare con una mezza bottiglia di champagne.
La corsa per la vittoria
A meno di sorprese, sempre possibili, la corsa per la vittoria sembra ormai riservata a Dalin e Richomme, che hanno scelto di prendere una rotta più al largo della costa brasiliana. Entrambi sono usciti da una zona di bonaccia e ritrovato un vento favorevole, di cui ha beneficiato soprattutto il leader. Il passo di entrambi resta comunque tale da mettere e rischio il record stabilito da Armel Le Cleac’h nell’edizione 2026, 74 giorni, 3 ore, 35 minuti e 46 secondi, ma non è escluso che riescano ad approdare in Bretagna in meno di 70 giorni. Tutti gli altri inseguono sperando di guadagnare qualche posizione ma soprattutto di poter ritornare a Le Sables d’Olonne.
Pedote verso Capo Horn
Finora solo cinque skipper sono stati costretti al ritiro sui 40 partiti. L’italiano Pedote col suo ‘Prysmian’ è 19/o, staccato di oltre quattromila miglia nautiche dai primi e tra un paio di giorni dovrebbe doppiare Capo Horn.
L’impegno e la resilienza dei velisti
La Vanded Globe è una sfida estenuante che mette alla prova non solo le capacità fisiche e tecniche dei velisti, ma anche la loro determinazione e la loro capacità di sopportare la solitudine e la fatica. La loro tenacia è un esempio di coraggio e di resilienza che merita di essere ammirato.