Un bilancio tragico
Il primo giorno del 2024, la Striscia di Gaza è stata colpita da una serie di raid israeliani che hanno causato la morte di almeno 24 persone, tra cui bambini, secondo quanto riportato da Al Jazeera. Un attacco a Jabalia, nel nord di Gaza, ha provocato 15 morti e oltre 20 feriti, tra cui tre famiglie di sfollati. Altri 4 palestinesi sono morti a Khan Yunis, nel sud della Striscia, e 3 nel campo profughi di Bureij. L’agenzia palestinese Wafa ha inoltre confermato la morte di altri due palestinesi in un attacco aereo a Shuja’iyya, a est di Gaza City. Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, è stato ricoverato in ospedale per un intervento chirurgico e ha lasciato il suo letto d’ospedale per votare per la legge di bilancio.
Alluvioni aggravano la situazione
Oltre alla violenza, la Striscia di Gaza è stata colpita da un’ondata di freddo e da piogge torrenziali che hanno aggravato la situazione di 2,3 milioni di persone, già colpita da una crisi umanitaria. Oltre 1.500 tende che ospitavano gli sfollati nei campi profughi e nei rifugi di Gaza sono state allagate, con livelli d’acqua superiori a 30 cm. Le squadre di soccorso hanno trovato centinaia di tende allagate in diverse aree della Striscia, tra cui Gaza City, Rafah e Khan Yunis.
Un ciclo di violenza e sofferenza
La situazione a Gaza è tragica e rappresenta un drammatico esempio del ciclo di violenza e sofferenza che affligge il territorio da decenni. La perdita di vite innocenti, tra cui bambini, è un’indicazione della fragilità della situazione e della necessità di una soluzione pacifica e duratura al conflitto. Le alluvioni e le condizioni meteorologiche avverse aggravano ulteriormente la situazione, mettendo a dura prova la popolazione già provata.