La revoca dei servizi sociali e l’arresto di Alemanno
L’ex ministro e sindaco di Roma Gianni Alemanno è stato arrestato nella notte di Capodanno e trasferito nel carcere di Rebibbia. La decisione è stata presa dal tribunale di Sorveglianza che ha revocato i lavori socialmente utili a cui Alemanno era sottoposto, ritenendo che non avesse rispettato le prescrizioni previste nell’affidamento ai servizi sociali. Alemanno era stato condannato a un anno e dieci mesi per l’accusa di traffico di influenze illecite nell’ambito dell’inchiesta Mondo di Mezzo e stava svolgendo i lavori socialmente utili dal novembre 2023 presso la struttura ‘Solidarietà e Speranza’ gestita da suor Paola D’Auria.
I giudici hanno contestato alcuni episodi di violazione delle regole, come il lasciare la propria abitazione prima delle sette del mattino o il frequentare soggetti pregiudicati. In particolare, sono emersi incontri tra Alemanno e l’ex avvocato Paolo Colosimo, condannato in via definitiva nel 2018 a 4 anni e sei mesi nell’ambito del procedimento nato dall’inchiesta sul caso Fastweb.
La decisione del tribunale di Sorveglianza sarebbe arrivata dopo una segnalazione degli inquirenti che stanno indagando su Alemanno in un nuovo procedimento che potrebbe avere ad oggetto reati fiscali.
Le reazioni e le prospettive future
I legali della difesa di Alemanno hanno chiesto il ripristino della misura alternativa e presto dovrà essere fissata una udienza davanti al tribunale di Sorveglianza. Il rischio per Alemanno è di vedersi revocato il ‘presofferto’ e debba, quindi, scontare per intero la pena passata in giudicato.
L’ex ministro è stato trasferito nel carcere romano nella tarda serata del 31 dicembre e si è presentato alla stazione dei carabinieri di Monte Mario, che lo hanno poi accompagnato nella casa circondariale di Rebibbia.
Alfredo Antoniozzi, deputato di FdI e ex assessore con Alemanno a Roma, ha espresso la sua solidarietà all’ex ministro, definendolo “una persona perbene” e dichiarando di provare “dolore per quanto gli è accaduto”. Antoniozzi ha sottolineato che la sua vicinanza è “del tutto personale” e non ha alcun significato politico.
Considerazioni sul caso Alemanno
Il caso Alemanno solleva diverse questioni. Da un lato, è importante sottolineare il principio di uguaglianza davanti alla legge e il rispetto delle regole per tutti, indipendentemente dalla posizione sociale. Dall’altro, è fondamentale garantire il diritto alla difesa e la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva. Il caso è ancora in corso e sarà interessante seguire gli sviluppi futuri e la decisione del tribunale di Sorveglianza.