La condanna di TikTok in Venezuela
La Corte Suprema del Venezuela ha ordinato a TikTok di pagare 10 milioni di dollari entro otto giorni a causa della sua “negligenza nel non implementare le misure necessarie e adeguate per impedire la diffusione di pubblicazioni che evocano sfide virali”. La giudice Tania D’Amelio ha emesso la sentenza, spiegando che lo Stato venezuelano utilizzerà i fondi raccolti per creare un fondo per le vittime di TikTok, al fine di compensare i danni psicologici, emotivi e fisici subiti dagli utenti, soprattutto bambini e adolescenti. In caso di inadempienza, la giudice ha avvertito che verranno prese ulteriori misure.
L’origine del processo
Il processo è iniziato il 21 novembre 2023, dopo la morte di tre adolescenti e l’avvelenamento di altri 200 in diverse scuole del paese. I giovani avevano inalato sostanze chimiche promosse come parte di sfide virali diffuse su TikTok. A fine novembre, il presidente Nicolás Maduro aveva suggerito di convocare i rappresentanti della piattaforma davanti ai tribunali dopo la morte dei tre giovani.
Le sfide virali e la responsabilità delle piattaforme social
Questa sentenza solleva importanti questioni sulla responsabilità delle piattaforme social nel prevenire la diffusione di contenuti dannosi. Le sfide virali, spesso promosse da influencer e utenti anonimi, possono avere conseguenze reali e tragiche. È fondamentale che le piattaforme implementino misure di sicurezza efficaci per proteggere i propri utenti, soprattutto i più vulnerabili, come i bambini e gli adolescenti. La condanna di TikTok in Venezuela potrebbe essere un precedente importante per altre giurisdizioni che affrontano sfide simili.