Keybox sigillate in diverse città italiane
Un’ondata di protesta contro il turismo di massa ha colpito diverse città italiane, con attivisti che hanno sigillato le keybox degli appartamenti in affitto breve con nastri adesivi recanti messaggi critici. La notte tra venerdì e sabato, un movimento di protesta ha agito a Firenze, Milano, Venezia, Rimini e Genova, mettendo, a mo’ di sigillo, del nastro adesivo sulle keybox, le cassettine all’esterno degli appartamenti dove vengono custodite le chiavi.
Sui nastri scritte critiche o ironiche, diverse da città a città, tipo ‘Rimozione forzata’ a Firenze, ‘Tu casa era mi casa’ a Venezia, ‘Meno affitti brevi, più case per tutti’ a Milano. E ancora: a Genova sui nastri da pacchi c’era scritto ‘Il tuo B&bla nostra espulsione’, a Rimini si leggeva ‘Il tuo B&b il nostro sfratto’.
Il tema non è nuovo, l’opportunità di vietare le skybox è discussa in sede politica, al ministero dell’Interno, a quello del Turismo e negli enti locali. Lo stesso Comune di Firenze progetta di vietarle e lo ha ribadito anche oggi.
Ci sono motivi estetici e di security: chi, coperto dall’anonimato di codici digitali, può albergare in un palazzo senza che le autorità ne sappiano la presenza in città e l’identità?
La notte scorsa il comitato Salviamo Firenze ha scoperto alcune keybox celate perfino nelle ‘buchette del vino’ di palazzi antichi, ossia le nicchie che un tempo erano usate per venderlo ai passanti direttamente dalle cantine.
A Firenze gli attivisti hanno agito in circa 20 strade a forte concentrazione di B&b, molte in centro. A Venezia, dalla zona del ponte di Rialto fino a Castello. A Milano mobilitazione nella zona di via Padova. Fermenti di protesta stanno montando anche a Roma, Napoli e Verona.
La protesta contro il turismo di massa
“Con questa nuova mobilitazione in più città – spiega da Firenze uno dei leader della protesta, Massimo Torelli – abbiamo riproposto la situazione drammatica delle città stritolate da turismo selvaggio e interventi speculativi di grandi dimensioni. Abbiamo chiuso bene l’anno e nel 2025 continueremo”.
“Togliere le keybox non risolve il problema” aggiunge “ma inverte la tendenza. Sgonfiare la bolla immobiliare serve a far sì che i prezzi tornino possibili”.
“Mancano tre giorni all’obbligo (1 gennaio 2025) da parte di chi affitta a breve – ricorda – di esporre accanto al campanello il codice identificativo (Cin). Non ci sono nel 95% dei casi. Ed oltre al Cin devono essere in regola con i requisiti di sicurezza (estintori, rilevatori di gas e monossido) e con le norme edilizie rispetto ad” eventuali “abusi”.
“A Venezia la città storica si sta spopolando e i vuoti lasciati da chi se ne va vengono occupati dalla turistificazione, i residenti vengono sollecitati ad andarsene a causa dell’aumento degli affitti – dice Maria, che abita nel centro -, i canoni di locazione sono alterati da questo mercato. Le keybox materializzano all’esterno degli edifici il fenomeno, e sono pure illecite perché non consentono il riconoscimento degli affittuari”.
Considerazioni personali
La protesta contro il turismo di massa e la speculazione immobiliare è un fenomeno crescente in molte città italiane. La sigillatura delle keybox è un gesto simbolico che mira a denunciare l’impatto negativo del turismo di massa sulla vita degli abitanti. È importante che le istituzioni prendano in considerazione le preoccupazioni dei cittadini e adottino misure concrete per regolamentare il settore del turismo e garantire la sostenibilità delle città.