Ritrovato il corpo di uno degli alpinisti scomparsi sul Gran Sasso
Il corpo senza vita di uno dei due alpinisti romagnoli scomparsi domenica scorsa sul Gran Sasso è stato individuato durante un sorvolo dell’area effettuato stamani dall’elicottero del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS). La tragica notizia è stata confermata dai soccorritori, che al momento non sono riusciti ad accertare l’identità del corpo ritrovato.
I due alpinisti, Cristian Gualdi e Luca Perazzini, entrambi di Sant’Arcangelo di Romagna, erano dispersi in quota dopo essere scivolati in un canalone sul Gran Sasso. Le ricerche, coordinate dal CNSAS, erano iniziate immediatamente dopo la segnalazione della loro scomparsa e si sono intensificate nei giorni successivi con l’impiego di elicotteri, unità cinofile e squadre di soccorso in montagna.
Le ricerche continuano per l’altro disperso
Nonostante il ritrovamento del corpo, le operazioni di ricerca continuano per l’altro alpinista disperso. Sul posto sono impegnate le unità cinofile, che stanno setacciando l’area con l’obiettivo di individuare il secondo disperso.
La tragedia ha sconvolto la comunità di Sant’Arcangelo di Romagna, dove i due alpinisti erano molto conosciuti e apprezzati. Le loro famiglie sono state informate del ritrovamento del corpo e sono state assistite dai soccorritori e dai volontari del CNSAS.
Un’altra tragedia in montagna
La notizia del ritrovamento del corpo di uno degli alpinisti scomparsi sul Gran Sasso è un’ulteriore triste conferma della pericolosità della montagna. La montagna, pur offrendo paesaggi mozzafiato e un’esperienza unica, può essere un ambiente ostile e imprevedibile. È fondamentale, quindi, essere preparati e consapevoli dei rischi che si corrono prima di affrontare un’escursione in montagna, dotandosi di attrezzatura adeguata e informandosi sulle condizioni meteorologiche e del terreno. La tragedia di questi due alpinisti è un monito per tutti coloro che amano la montagna, un invito a non sottovalutare i rischi e a rispettare la natura.