La condanna per l’omicidio di Donato Bergamini
La Corte d’Assise di Cosenza ha emesso una sentenza storica nel caso di Donato Bergamini, il calciatore del Cosenza trovato morto nel 1989. Isabella Internò, all’epoca ventenne, è stata condannata a 16 anni di reclusione per l’omicidio volontario aggravato del giovane atleta. La sentenza ha riconosciuto la responsabilità di Internò nell’omicidio, ma le attenuanti generiche hanno prevalso sulla premeditazione, evitando la condanna all’ergastolo.
Il corpo di Bergamini fu trovato il 18 novembre 1989 sotto un camion lungo la statale 106 Ionica, a Roseto Capo Spulico. La morte fu inizialmente attribuita al suicidio, ma le indagini hanno poi rivelato che si trattava di un omicidio.
La ricostruzione dell’omicidio
Secondo la Corte, Isabella Internò avrebbe agito in concorso con ignoti. La sentenza afferma che Bergamini sarebbe stato narcotizzato o comunque privato della sua capacità di difesa, per poi essere asfissiato meccanicamente con uno strumento ‘soft’. Il corpo sarebbe stato poi posto sotto il camion condotto da Raffaele Pisano.
La sentenza non specifica la natura dello strumento utilizzato per l’asfissia, né fornisce dettagli sull’identità degli altri coinvolti nell’omicidio. Le indagini sono ancora in corso per identificare gli altri responsabili.
Un caso che ha scosso l’Italia
Il caso Bergamini ha scosso l’Italia per decenni. La morte del giovane calciatore è stata avvolta nel mistero per anni, con diverse teorie e ipotesi che si sono susseguite. La sentenza di condanna di Isabella Internò rappresenta un importante passo avanti nella ricerca della verità.
La famiglia di Bergamini ha sempre sostenuto che si trattasse di un omicidio e ha combattuto per anni per ottenere giustizia. La sentenza di condanna di Internò è un riconoscimento del loro coraggio e della loro perseveranza.
Considerazioni personali
La sentenza della Corte d’Assise di Cosenza segna un momento importante nel caso Bergamini, ma lascia ancora molte domande aperte. La condanna di Isabella Internò è un passo avanti verso la verità, ma la ricerca della giustizia non è ancora conclusa. Le indagini per identificare gli altri responsabili dell’omicidio devono continuare. La famiglia di Bergamini, dopo anni di lotta, ha finalmente ottenuto un riconoscimento della verità, ma la ferita per la perdita del loro caro rimane. La memoria di Donato Bergamini deve essere onorata con la ricerca della giustizia completa e con la lotta contro la violenza e l’impunità.