La detenzione di Biagio Pilieri
L’ex deputato italo-venezuelano Biagio Pilieri, coordinatore nazionale del partito politico di opposizione venezuelano Convergencia, si trova in stato di detenzione da quattro mesi. Pilieri è stato arrestato a Caracas il 28 agosto e da allora è rinchiuso nell’Elicoide, la sede del Sebin (i servizi segreti locali), senza la possibilità di consultare i suoi avvocati di fiducia né ricevere visite dei suoi familiari. Il partito Convergencia ha denunciato la situazione, definendo la detenzione di Pilieri “inconcepible” e sottolineando che il suo “unico reato è essere un politico in Venezuela.”
Le accuse e la preoccupazione per la salute
Pilieri è formalmente accusato di “terrorismo” e “tradimento alla patria”, accuse che il partito Convergencia respinge categoricamente. I compagni di partito di Pilieri hanno espresso preoccupazione per la sua salute, definendolo “un quadro di salute delicato”. Hanno richiesto il suo “rilascio immediato”. La moglie di Pilieri, Maria Livia Vasile, aveva già denunciato il 5 settembre scorso che suo marito non aveva potuto avvalersi dei suoi avvocati.
Il profilo di Biagio Pilieri
Biagio Pilieri, figlio di immigrati siciliani, è un politico venezuelano di 59 anni. Ha ricoperto la carica di sindaco di Bruzual, una città del sudovest venezuelano di oltre 100mila abitanti, dal 2000 al 2004. Successivamente, è stato deputato in Parlamento a Caracas dal 2011 al 2021.
Un caso che solleva preoccupazioni per la libertà di espressione e il rispetto dei diritti umani
La detenzione di Biagio Pilieri, senza la possibilità di contattare i suoi avvocati o i suoi familiari, solleva serie preoccupazioni per la libertà di espressione e il rispetto dei diritti umani in Venezuela. La sua detenzione, in assenza di prove concrete e con l’impossibilità di esercitare i suoi diritti di difesa, appare come un atto di repressione politica.