
Un intellettuale a tutto tondo
Walter Pedullà, figura di spicco nel panorama culturale italiano, si è spento il 26 dicembre nella sua casa romana all’età di 94 anni. Il suo nome è legato a una lunga e prestigiosa carriera che lo ha visto impegnato come saggista, giornalista, docente universitario, critico letterario e, per un periodo, anche come presidente della Rai.
Pedullà ha dedicato gran parte della sua vita alla ricerca e alla divulgazione della cultura, lasciando un’impronta indelebile nel campo della letteratura italiana. La sua profonda conoscenza della storia letteraria, unita a una spiccata sensibilità critica, lo ha reso un punto di riferimento per generazioni di studiosi e appassionati di letteratura.
La sua eredità intellettuale è testimoniata da una vasta produzione saggistica, che spazia dalla critica letteraria alla storia della cultura italiana, passando per la riflessione sul ruolo della televisione nella società contemporanea.
Pedullà è stato anche un attento osservatore della scena politica italiana, intervenendo con sagacia e lucidità sui temi di attualità. La sua voce, sempre libera e indipendente, ha contribuito a far luce su questioni cruciali, offrendo un punto di vista originale e spesso controcorrente.
La sua passione per la cultura e la sua dedizione alla ricerca hanno trovato espressione anche nel suo ruolo di docente universitario. Per oltre 47 anni, Pedullà ha insegnato Storia della letteratura italiana moderna e contemporanea presso la Sapienza di Roma, formando generazioni di studenti e contribuendo a diffondere la passione per la letteratura tra i giovani.
L’ateneo romano ha espresso profondo cordoglio per la sua scomparsa, riconoscendo in Pedullà un intellettuale di grande valore e un maestro di vita.
“Lascia un’impronta indelebile nella letteratura, nella formazione accademica e nella cultura italiana”, ha dichiarato la rettrice dell’ateneo, Antonella Polimeni.
La Sapienza, in segno di omaggio e di riconoscenza, celebrerà la memoria di Walter Pedullà con una cerimonia laica che si terrà lunedì 30 dicembre alle 11 nell’aula 1 della facoltà di Lettere.
L’evento sarà un’occasione per ricordare la figura di un intellettuale completo, un uomo di cultura che ha saputo coniugare la ricerca accademica con l’impegno civile, contribuendo in modo significativo al dibattito culturale italiano.
Un’eredità di insegnamento e di passione
Walter Pedullà ha lasciato un’eredità importante non solo nella sua produzione scritta, ma anche nella formazione di giovani studiosi. Per oltre 47 anni ha insegnato Storia della letteratura italiana moderna e contemporanea alla Sapienza di Roma, dal 1958 al 2005.
Nei primi 8 anni della sua carriera accademica, Pedullà ha avuto l’onore di essere assistente di Giacomo Debenedetti, un maestro che ha segnato profondamente la sua formazione intellettuale.
La sua passione per la letteratura e la sua capacità di trasmettere la sua conoscenza con entusiasmo e chiarezza hanno ispirato generazioni di studenti, che hanno avuto la fortuna di seguire le sue lezioni.
La sua eredità di insegnamento continuerà a vivere nelle menti e nei cuori di coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e di imparare da lui.
La cerimonia laica che si terrà alla Sapienza sarà un’occasione per celebrare la sua memoria e per onorare il suo contributo alla cultura italiana.
Un’eredità preziosa
La scomparsa di Walter Pedullà rappresenta una grande perdita per il mondo della cultura italiana. La sua eredità intellettuale è preziosa e continuerà a ispirare e a far riflettere le generazioni future. La sua capacità di coniugare la ricerca accademica con l’impegno civile è un esempio per tutti coloro che si dedicano alla cultura e al dibattito pubblico.