Un gruppo di propaganda pro Stato islamico sgominato a Bologna
Un gruppo di propaganda pro Stato islamico è stato sgominato dalla polizia a Bologna, con due giovani donne identificate come leader. Il gruppo, che si dedicava al proselitismo e alla diffusione di messaggi pro Stato islamico, è stato scoperto in seguito a un’indagine della Procura di Bologna coordinata dalla Procura nazionale antimafia e antiterrorismo.
Le indagini hanno portato all’arresto di cinque persone, tra cui la leader del gruppo, una 22enne pachistana residente a Bologna, e una 18enne di Spoleto nata in Italia da famiglia algerina. Le due donne, insieme al fratello 19enne della leader bolognese e a un 27enne turco che faceva proselitismo online e nei due kebab che gestiva a Monfalcone (Gorizia), sono state arrestate con l’accusa di associazione a delinquere con finalità di terrorismo.
Un quinto indagato, un 20enne di origine marocchina residente a Milano, è stato arrestato a novembre in Etiopia.
Messaggi di incitamento alla Jihad e alla violenza
Dagli atti dell’indagine emerge che le due giovani donne, nei loro post pubblici su Instagram, X e TikTok, ma anche nelle loro chat private, parlavano esplicitamente del bisogno di attivarsi per punire gli infedeli.
“Arriverà il nostro momento”, si dicevano a maggio. Sognavano di portare la legge islamica a Roma, di vivere nello Shaam, nei Paesi come Siria e Palestina, con imposizione della Sharia.
Hanno gioito dell’attacco di Hamas del 7 ottobre ma nei confronti dell’organizzazione terroristica nutrivano dubbi perché lontana dal vero Islam e nemici di Allah.
Solidarietà al popolo palestinese
Le due donne hanno manifestato più volte solidarietà al popolo palestinese, anche in riferimento a fatti riportati dai media come gli attacchi israeliani a Rafah.
Secondo gli investigatori, le due donne erano convinte che la Jihad fosse una missione totalizzante, da abbracciare in modo cieco, senza se e senza ma.
Il ruolo delle forze dell’ordine
Le forze dell’ordine hanno svolto un ruolo fondamentale nell’individuare e sgominare il gruppo di propaganda pro Stato islamico.
La Procura di Bologna, coordinata dalla Procura nazionale antimafia e antiterrorismo, ha condotto un’indagine approfondita, che ha portato all’arresto dei cinque indagati.
La situazione attuale
Domani la 22enne e il fratello 19enne compariranno davanti al gip Andrea Salvatore Romito del tribunale di Bologna per l’interrogatorio di garanzia. La ragazza è difesa dall’avvocato Simone Romano.
Il pericolo del proselitismo online
L’arresto di questo gruppo di propaganda pro Stato islamico è un segnale importante della lotta contro il terrorismo. Il proselitismo online è un problema crescente, che richiede un’azione coordinata da parte delle forze dell’ordine e delle istituzioni. È importante educare le persone al pericolo del terrorismo e fornire loro gli strumenti per riconoscere e denunciare i messaggi di incitamento alla violenza.