Un appello per la pace e la fine della violenza
Papa Francesco ha rivolto un accorato appello per la pace nel mondo durante l’Angelus di domenica, condannando la violenza e il lavoro minorile. “Basta colonizzare i popoli con le armi. Lavoriamo per il disarmo, lavoriamo contro la fame, contro le malattie, contro il lavoro minorile”, ha affermato il Pontefice. “Preghiamo, per favore, per la pace nel mondo intero. La pace nella martoriata Ucraina, in Gaza, Israele, Myanmar, Nord Kivu, e tanti paesi che sono in guerra”, ha aggiunto.
Un messaggio di speranza per i perseguitati e i martiri
Francesco ha ricordato il sacrificio dei cristiani perseguitati, affermando che “Purtroppo ancora oggi ci sono, in varie parti del mondo, molti uomini e donne perseguitati, a volte fino alla morte, a causa del Vangelo”. Il Papa ha sottolineato che i cristiani “non si lasciano uccidere per debolezza, né per difendere un’ideologia, ma per rendere tutti partecipi del dono di salvezza. E lo fanno in primo luogo proprio per il bene dei loro uccisori, e pregano per loro”.
Un augurio di pace e fraternità alle comunità ebree
Il Papa ha inviato un messaggio particolare alle comunità ebree, augurando loro pace e fraternità in occasione dell’inizio di Hannukkah, la festa delle luci. “Ieri sera è iniziata la festa delle luci, Hannukkah, celebrata per otto giorni dai nostri fratelli e sorelle ebrei nel mondo, ai quali invio il mio augurio di pace e fraternità”, ha detto.
Un momento di speranza nella “cattedrale del dolore e della speranza”
Francesco ha ricordato l’apertura della prima Porta Santa nel carcere romano di Rebibbia, definendolo “la cattedrale del dolore e della speranza”. “Stamattina ho aperto la prima Porta Santa, dopo quella di San Pietro, nel carcere romano di Rebibbia. E’ stata, per così dire, la cattedrale del dolore e della speranza”, ha affermato il Pontefice.
Un ringraziamento per la vicinanza e gli auguri di Natale
Il Papa ha concluso il suo messaggio con un ringraziamento per la vicinanza ricevuta in questi giorni e ha rinnovato gli auguri di Santo Natale. “Rinnovo a tutti gli auguri di Santo Natale – ha detto – In questi giorni ho ricevuto tanti messaggi e segni di vicinanza: grazie! Desidero di cuore ringraziare tutti, ogni persona, ogni famiglia, le parrocchie, le associazioni. Grazie a tutti!”
Un messaggio di speranza e di unità in un mondo diviso
Le parole di Papa Francesco, pronunciate in un momento storico di grande difficoltà e incertezza, rappresentano un messaggio di speranza e di unità per il mondo intero. Il suo appello per la pace e la sua condanna della violenza sono un monito a tutti noi a riflettere sul valore della pace e della fratellanza, valori che dovrebbero guidare le nostre azioni e le nostre scelte. La sua visita al carcere di Rebibbia, definito “la cattedrale del dolore e della speranza”, è un segno tangibile della sua attenzione verso i più fragili e bisognosi, e un invito a non perdere la speranza, anche nei momenti più bui.