Assedio e privazioni nell’ambasciata argentina
Magalli Meda, braccio destro della leader dell’opposizione María Corina Machado e uno dei cinque dirigenti del partito Vente Venezuela, ha denunciato su X (ex Twitter) di essere senza elettricità da 35 giorni nell’ambasciata argentina di Caracas, dove si rifugia da marzo con altri quattro leader del partito. “È una violazione dei nostri diritti umani”, ha dichiarato Meda, aggiungendo che “i nostri lasciapassare sono un diritto”.
I rifugiati denunciano un “assedio” poliziesco contro l’ambasciata, circondata da uomini armati che, da oltre un mese, hanno interrotto anche l’approvvigionamento idrico. La situazione è diventata critica, con i rifugiati costretti a vivere in condizioni precarie e senza i servizi essenziali.
Sino a una settimana fa i rifugiati erano sei, ma uno di loro, Fernando Martínez Mottola, si è consegnato alle autorità venezuelane ottenendo in cambio la libertà provvisoria.
Il governo venezuelano nega l’assedio
Il ministro dell’Interno, della Giustizia e della Pace del Venezuela, Diosdado Cabello, ha smentito l’esistenza di qualsiasi assedio contro l’ambasciata argentina. Secondo Cabello, il taglio dei servizi pubblici (luce ed acqua) è dovuto al mancato pagamento delle bollette da parte dell’Argentina.
Cabello ha accusato l’Argentina di non aver pagato le bollette per i servizi forniti all’ambasciata, sostenendo che la situazione è “un problema diplomatico” tra i due paesi.
La crisi politica in Venezuela e la situazione dei rifugiati
La situazione dei cinque dirigenti dell’opposizione venezuelana rifugiati nell’ambasciata argentina evidenzia la profonda crisi politica che attraversa il paese. Le accuse di assedio e violazione dei diritti umani, se confermate, rappresenterebbero una grave violazione del diritto internazionale e un’ulteriore escalation della tensione tra il governo venezuelano e l’opposizione. La situazione dei rifugiati, costretti a vivere in condizioni precarie e senza i servizi essenziali, solleva preoccupazioni per la loro sicurezza e per il rispetto dei loro diritti fondamentali. È fondamentale che la comunità internazionale si impegni per una soluzione pacifica e democratica alla crisi in Venezuela, garantendo il rispetto dei diritti umani e la libertà di espressione.