Liberati gli adolescenti arrestati durante le proteste
Il governo venezuelano ha liberato tutti gli adolescenti tra i 14 e i 17 anni arrestati con l’accusa di “terrorismo e fascismo” per aver partecipato alle proteste che hanno seguito le contestate elezioni del 28 luglio. Le elezioni hanno visto la vittoria di Nicolas Maduro, ma sono state contestate da molti, che hanno organizzato proteste in segno di dissenso.
Gli adolescenti erano stati arrestati e incriminati per la loro partecipazione alle proteste, accusati di aver commesso atti di violenza e di aver minacciato la sicurezza nazionale. La loro liberazione è stata annunciata durante le festività natalizie, ma ha suscitato reazioni contrastanti.
“È una buona notizia che tutti gli adolescenti siano stati rilasciati. Tuttavia, molti giovani restano in carcere”, ha dichiarato Alfredo Romero, direttore della Ong Foro Penal. “Questo è stato il Natale con il maggior numero di prigionieri politici in Venezuela, per un totale di 1.800”, ha aggiunto l’attivista.
Il contesto delle proteste e le accuse contro i manifestanti
Le proteste che hanno portato all’arresto degli adolescenti sono state un fenomeno diffuso in Venezuela, con migliaia di persone che sono scese in strada per contestare i risultati delle elezioni e la presidenza di Nicolas Maduro. Le accuse contro i manifestanti sono state pesanti, con molti accusati di “terrorismo”, “fascismo” e “sabotaggio”.
Il chavismo al potere aveva inizialmente annunciato la cattura di circa 2.400 persone, tra cui 150 adolescenti. Le persone arrestate includevano studenti, casalinghe, disoccupati, attivisti regionali di partiti politici e semplici passanti. Le loro famiglie e i difensori dei diritti umani hanno denunciato la natura arbitraria delle arresti e le pesanti accuse rivolte ai manifestanti.
“Gli adolescenti rilasciati non avrebbero mai dovuto vivere questa esperienza. Il danno che questa dittatura ha fatto loro li lascerà segnati a vita”, ha denunciato l’attivista politico Juan Carlos Guanipa.
Considerazioni personali
La liberazione degli adolescenti è un passo positivo, ma il problema della repressione politica in Venezuela è ancora molto grave. Il fatto che ci siano ancora 1.800 prigionieri politici è un segnale allarmante, e dimostra che il governo continua a perseguitare i suoi oppositori. La comunità internazionale deve continuare a monitorare la situazione in Venezuela e a chiedere al governo di rispettare i diritti umani.