Previsioni positive per l’export italiano nel 2025
Il 2024 si chiude con una crescita economica quasi piatta, ma il Chief Economist di SACE, Alessandro Terzulli, guarda al 2025 con cautela ma anche con un relativo ottimismo. In un’intervista all’Ansa, Terzulli ha previsto una crescita del 4,5% per l’export italiano di beni nel prossimo anno.
Il motore di questa crescita saranno i cosiddetti Paesi GATE, 14 nazioni in cui SACE è presente e che presentano un elevato potenziale di sviluppo a medio e lungo termine. Tra questi, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti si distinguono per un tasso di crescita a due cifre, mentre l’India offre opportunità significative per le imprese italiane.
Internazionalizzazione come leva per la crescita
Terzulli sottolinea l’importanza dell’internazionalizzazione per le imprese italiane, soprattutto nei Paesi GATE. Per facilitare l’ingresso in questi mercati, SACE ha sviluppato la Push Strategy, un programma di finanziamento che supporta le controparti locali e crea un’apripista per le aziende italiane.
Nel terzo trimestre del 2024, SACE ha realizzato 7,3 miliardi di operazioni, facilitando l’incontro tra 3000 controparti in settori come le infrastrutture, la tecnologia e l’automotive.
Digitalizzazione e filiere: gli altri motori della crescita
Oltre all’internazionalizzazione, Terzulli identifica la digitalizzazione e l’ingresso in filiere come altri fattori cruciali per la crescita delle imprese italiane. La digitalizzazione, se combinata con la formazione, può dare un forte impulso alla produttività, elemento fondamentale per la competitività.
L’ingresso in filiere, invece, permette la condivisione di tecnologie, esperienze e altri aspetti che influenzano la competitività delle imprese.
Strumenti a supporto delle imprese
SACE sta lavorando alla Where To Export Map per il 2025, uno strumento che vuole essere un supporto per le imprese che si internazionalizzano. La mappa sarà dotata di una serie di novità, in particolare in termini di navigabilità.
Un’analisi realistica e pragmatica
L’analisi di Terzulli è realistica e pragmatica. Riconosce le sfide che le imprese italiane devono affrontare in un contesto di incertezza globale, ma allo stesso tempo indica le opportunità di crescita che si aprono in alcuni mercati chiave. La sua attenzione ai Paesi GATE e alle leve come l’internazionalizzazione, la digitalizzazione e l’ingresso in filiere dimostra una profonda conoscenza del panorama economico internazionale e delle sfide che le imprese italiane devono affrontare per essere competitive.