Un’altra vittima della dittatura argentina ritrovata
L’organizzazione per i diritti umani Abuelas de Plaza de Mayo ha annunciato il ritrovamento del 138/o ‘nipote’, figlio di una coppia di attivisti politici rapiti nel 1976 e da allora scomparsi. Il bambino, nato nel dicembre 1976, è figlio di Marta Enriqueta Pourtalet e Juan Carlos Villamayor. La coppia fu rapita dalla loro abitazione nella città di Buenos Aires in un’operazione effettuata da agenti in borghese, mentre Marta era incinta di otto mesi e mezzo. La presidente delle Abuelas, Estela Carlotto, ha dichiarato che il ritrovamento è il risultato di 47 anni di incessante ricerca della verità e dell’identità.
Il ruolo della Esma nella nascita del ‘nipote 138’
Secondo Carlotto, il ‘nipote 138’ potrebbe essere nato nella Esma, il centro clandestino della Scuola di Meccanica della Marina, dove la coppia fu portata dopo il rapimento. La Esma è stata uno dei centri di detenzione e tortura più famigerati della dittatura argentina, dove si stima siano state registrate oltre 30 nascite. Il ritrovamento del ‘nipote 138’ è un ulteriore conferma del ruolo cruciale che la Esma ha avuto nella repressione politica durante la dittatura.
La lotta per la verità e la giustizia continua
Il ritrovamento del ‘nipote 138’ è un’ulteriore vittoria nella lunga lotta per la verità e la giustizia in Argentina. Le Abuelas de Plaza de Mayo hanno dedicato decenni alla ricerca dei ‘nipoti’, figli di persone scomparse durante la dittatura, e questo ritrovamento rappresenta un passo importante nella loro missione. La lotta per la verità e la giustizia in Argentina continua, con l’obiettivo di fare luce sul passato e di garantire che la memoria della dittatura non venga mai dimenticata.
Il peso della memoria
La notizia del ritrovamento del 138/o ‘nipote’ è un monito per tutti noi. Ci ricorda l’importanza della memoria e della lotta per la giustizia, non solo in Argentina, ma in tutti i Paesi che hanno subito dittature e repressioni. Dobbiamo continuare a lottare per la verità, per la giustizia e per la dignità delle vittime.