Un pranzo di Natale per tutti
La basilica di Santa Maria in Trastevere è stata il cuore pulsante di un Natale di solidarietà, dove la tradizione del pranzo con i poveri si è rinnovata con la partecipazione di migliaia di persone. La Comunità di Sant’Egidio ha organizzato i suoi tradizionali pranzi di Natale, riunendo 80mila persone tra volontari e invitati in tutta Italia e 250mila in tutto il mondo. Un forte messaggio di pace e di solidarietà che ha visto persone senza dimora, anziani, famiglie in difficoltà e rifugiati venuti con i corridoi umanitari sedersi a tavola con chi ogni giorno li aiuta.
Per quasi due ore, le persone hanno condiviso un momento di festa, di convivialità e di speranza, gustando il menù della tradizione: lasagne, polpettone, lenticchie e panettone. “Questa tavola vince la solitudine ma è anche una proposta alla nostra società perché diventi più fraterna e accogliente”, ha detto Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio.
Un messaggio di speranza e di pace
“Insieme alle porte della basilica, si sono aperte anche le porte di tanti cuori, di tutte quelle persone, tra cui molti giovani, che oggi si occupano di chi ha bisogno”, ha commentato Marco Impagliazzo, presidente di Sant’Egidio. La presenza del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa per la città: “Per me è un grande onore stare qui. E’ un momento bellissimo, con persone che hanno bisogno di sentire la città vicina, una città che non vuole lasciare indietro nessuno, dove tutti stanno meglio, non solo le persone che vengono aiutate, ma anche chi aiuta.”
Al termine del pranzo, il parroco di Santa Maria in Trastevere, don Marco Gnavi, ha presentato alcuni ospiti, tra cui Gemma, siriana arrivata con i corridoi umanitari, che ha espresso la speranza per la pace nel mondo, e Antonino, siciliano che ha trovato aiuto e ora sostiene chi è in difficoltà. Il piccolo Alì, arrivato da Gaza, ha espresso in perfetto italiano la sua gioia per la tavola e l’atmosfera di festa.
Un’iniziativa che si estende oltre il Natale
Il pranzo nella basilica è stato solo uno dei tanti momenti di solidarietà organizzati da Sant’Egidio durante il periodo natalizio. La Comunità ha organizzato iniziative in tutta Italia e nel mondo, con distribuzione di pasti e regali anche nelle carceri. Il 26 dicembre, ad esempio, saranno distribuiti pasti a Rebibbia e a Regina Coeli a Roma.
Tutti i pranzi di Sant’Egidio sono realizzati grazie al sostegno gratuito dei volontari e al numero solidale 45586, attivo fino al 29 dicembre. “Insieme – ha commentato alla fine don Gnavi – abbiamo vissuto la realtà di un popolo senza confini, che ritrova la speranza e costruisce un futuro di pace.”
Un segno di speranza in un mondo diviso
I pranzi di Natale di Sant’Egidio rappresentano un segno di speranza in un mondo sempre più diviso e segnato da conflitti e disuguaglianze. La capacità di riunire persone diverse, di costruire ponti tra culture e di offrire un momento di conforto e di festa a chi si trova in difficoltà è un messaggio potente di pace e di solidarietà. In un momento storico in cui l’individualismo e l’indifferenza sembrano prevalere, l’iniziativa di Sant’Egidio ci ricorda l’importanza della condivisione, della compassione e della fraternità.