Operazione di sicurezza e scontri a Tartus
Le forze di sicurezza siriane hanno condotto un’operazione nella provincia occidentale di Tartus per dare la caccia alle “milizie” filo-Assad, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa ufficiale Sana. L’operazione è stata lanciata dopo che scontri con uomini armati affiliati al vecchio regime hanno causato 17 morti nella stessa zona. Sana ha affermato che l’operazione ha permesso di “neutralizzare un certo numero” di membri di queste “milizie” fedeli a Bashar al-Assad. L’Osservatorio siriano per i diritti umani ha segnalato diversi “arresti” in relazione ai sanguinosi combattimenti che hanno scosso Khirbet al-Ma’zah.
Contesto e motivazioni degli scontri
Gli scontri nella provincia di Tartus, roccaforte della minoranza alawita di Assad, sono scoppiati dopo che “alcuni residenti si sono rifiutati di permettere che le loro case venissero perquisite”, ha affermato l’Osservatorio con sede in Gran Bretagna. L’obiettivo dell’operazione era l’arresto di un ufficiale del deposto leader Bashar al-Assad, ritenuto tra “i responsabili dei crimini della prigione di Saydnaya”. L’Osservatorio ha identificato l’ufficiale come Mohammed Kanjo Hassan, accusato di aver emesso “condanne a morte e sentenze arbitrarie contro migliaia di prigionieri”.
La prigione di Saydnaya e il destino dei prigionieri
Il famigerato complesso di Saydnaya, luogo di esecuzioni extragiudiziali, torture e sparizioni forzate, incarnava le atrocità commesse contro gli oppositori di Assad. Il destino di decine di migliaia di prigionieri e persone scomparse rimane una delle eredità più strazianti del conflitto. Le porte delle prigioni siriane sono state spalancate dopo che i ribelli guidati dal gruppo islamista Hayat Tahrir al-Sham (Hts) hanno cacciato Assad.
Reazioni e conseguenze
Il fratello dell’ufficiale e uomini armati hanno intercettato le forze di sicurezza, “hanno teso loro un’imboscata vicino al villaggio e hanno preso di mira uno dei veicoli di pattuglia”, ha affermato l’Osservatorio. Ha aggiunto che “decine di persone” sono state arrestate nel villaggio. Le manifestazioni senza precedenti in corso nella provincia di Tartus dimostrano la crescente instabilità e il malcontento tra la popolazione, anche all’interno della comunità alawita di cui fa parte il presidente deposto.
Le sfide della Siria post-conflitto
Gli eventi recenti in Siria evidenziano le sfide che il paese deve affrontare nella fase post-conflitto. La ricerca di giustizia per le vittime delle atrocità del passato e la ricostruzione di un sistema giudiziario equo sono cruciali per la stabilità a lungo termine. Inoltre, la crescente instabilità e il malcontento tra la popolazione, anche all’interno della comunità alawita, suggeriscono che il paese è ancora lontano dalla pace e dalla riconciliazione.