Un’associazione terroristica virtuale
Cinque giovani, tutti under 30 e tra cui un minorenne, sono stati arrestati a Bologna con l’accusa di aver dato vita a un’associazione terroristica d’ispirazione jihadista, denominata “Da’Wa Italia”, che significa “chiamata alle armi Italia”.
L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal gip di Bologna, Andrea Salvatore Romito, a seguito di un’indagine complessa condotta dai carabinieri del Ros, guidati dal comandante della sezione Antiterrorismo, colonnello Federico Palmieri e dal comandante del Ros di Bologna, tenente colonnello Luca Latino.
L’indagine, coordinata dai pm Stefano Dambruoso e dalla procuratrice aggiunta Moena Plazzi, ha rivelato che i cinque giovani non provenivano da contesti di disagio sociale o economico. Erano ben integrati nelle loro città di origine – Bologna, Spoleto, Monfalcone, Milano – e non frequentavano moschee o centri di preghiera.
Il ruolo del web nella formazione jihadista
Le indagini sono state particolarmente complesse a causa del fatto che i giovani si formavano alla dottrina jihadista e comunicavano tra loro esclusivamente online. Il web è diventato il principale canale di reclutamento e di diffusione di ideologie estremiste, rendendo difficile il tracciamento delle attività di questi gruppi.
I pc e gli altri dispositivi sequestrati a casa dei giovani saranno analizzati dagli investigatori per identificare le connessioni che avevano a livello italiano ed europeo. La rete è diventata un terreno fertile per la diffusione di ideologie radicali, e le autorità stanno lavorando per contrastare questo fenomeno.
L’impatto del web sul terrorismo
Il caso di “Da’Wa Italia” evidenzia l’impatto crescente del web sul terrorismo. Le piattaforme online offrono un ambiente anonimo e facilmente accessibile per la diffusione di ideologie estremiste, rendendo difficile il monitoraggio e l’intervento delle autorità. È fondamentale sviluppare strategie efficaci per contrastare la radicalizzazione online e per proteggere i giovani dall’influenza di gruppi estremisti.