Blitz della Guardia di Finanza contro il lavoro nero
La Guardia di Finanza di Paternò ha condotto una serie di controlli mirati in 29 esercizi commerciali del versante Sud-Ovest dell’Etna, scoprendo un totale di 143 lavoratori irregolari. Di questi, 103 erano in nero e 40 erano irregolari. L’operazione ha portato alla proposta di sospensione dell’attività imprenditoriale per 18 attività, che sono state segnalate all’ispettorato del lavoro di Catania. La sospensione è stata proposta in quanto il numero di lavoratori irregolari superava il 10% del personale impiegato.
Sanzioni per oltre 1,8 milioni di euro
Le violazioni riscontrate, che comprendono il lavoro nero, l’irregolarità contrattuale e il pagamento di stipendi in contanti, hanno portato all’applicazione di sanzioni amministrative pecuniarie per un ammontare massimo di 1.869.930 euro.
Controlli mirati a Adrano e Paternò
Un controllo effettuato presso un locale della movida di Adrano ha portato alla scoperta di 12 lavoratori, di cui 10 in nero e 2 irregolari. Sono stati inoltre riscontrati utilizzi di mezzi di pagamento non tracciabili. Le sanzioni amministrative per queste violazioni ammontano a oltre 205.000 euro. In un ristorante di Paternò, invece, sono stati trovati 7 lavoratori in nero e stipendi pagati in contanti, con una sanzione massima di 106.900 euro applicata al ristoratore.
Il problema del lavoro nero
Il lavoro nero rappresenta un problema sociale ed economico di grande rilevanza, che danneggia i lavoratori, le imprese regolari e lo Stato. I lavoratori in nero sono privi di tutele e diritti, mentre le imprese regolari si trovano in difficoltà a competere con quelle che operano in modo illegale. Lo Stato, a sua volta, perde importanti entrate fiscali.