Raid aerei pakistani in Afghanistan: 46 morti
Il governo talebano in Afghanistan ha accusato il Pakistan di aver condotto un raid aereo nel distretto di Barmal, nella provincia di Paktika, causando la morte di 46 persone. Il portavoce del governo talebano, Zabihullah Mujahid, ha dichiarato all’Afp che l’attacco è avvenuto “ieri sera” e che il bilancio delle vittime include “la maggior parte donne e bambini”. Oltre alle vittime, si registrano anche 6 feriti.
Mujahid ha definito le vittime “martiri” e ha condannato l’attacco, senza fornire ulteriori dettagli sull’accaduto. Il governo pakistano non ha ancora rilasciato dichiarazioni in merito all’incidente.
Un contesto di tensioni tra Afghanistan e Pakistan
L’incidente si inserisce in un contesto di tensioni tra Afghanistan e Pakistan, che condividono un confine poroso e hanno una lunga storia di conflitti. La regione di confine è teatro di attività di gruppi armati, tra cui i talebani afghani e il Tehrik-i-Taliban Pakistan (TTP), che hanno legami con Al-Qaeda. Il Pakistan ha spesso accusato l’Afghanistan di ospitare militanti che operano sul suo territorio, mentre l’Afghanistan ha accusato il Pakistan di sostenere i talebani afghani.
Negli ultimi mesi, le tensioni tra i due paesi sono aumentate, con scambi di accuse e incidenti al confine. Il governo talebano ha ripetutamente accusato il Pakistan di violare il suo spazio aereo e di condurre attacchi sul suo territorio. Il Pakistan, da parte sua, ha affermato di avere il diritto di agire contro i militanti che minacciano la sua sicurezza nazionale.
Un tragico bilancio e una situazione complessa
La notizia di questo attacco è profondamente tragica, soprattutto per il numero di vittime civili, tra cui donne e bambini. La situazione al confine tra Afghanistan e Pakistan è estremamente complessa e le tensioni tra i due paesi non sono nuove. La condanna dell’attacco da parte del governo talebano solleva interrogativi sulla responsabilità del Pakistan e sulla necessità di un dialogo per risolvere le controversie tra i due paesi. La comunità internazionale dovrebbe impegnarsi per favorire la stabilità nella regione e per proteggere i civili dai conflitti.