Il rapimento di 48 bambini ucraini
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha denunciato il rapimento di 48 bambini ucraini, di età inferiore ai tre anni, da parte delle forze russe durante la loro ritirata da un territorio occupato due anni fa. Secondo Zelensky, la maggior parte di questi bambini è stata trasferita forzatamente più in profondità nel territorio occupato, in Crimea, mentre altri sono stati deportati in Russia. “Nessuno di loro aveva nemmeno tre anni”, ha specificato Zelensky.
La denuncia di Zelensky
“I bambini ucraini non sono giocattoli, anche se per le élite e i funzionari russi sembra che lo siano”, ha affermato Zelensky. Il presidente ucraino ha sottolineato la necessità di riportare a casa i bambini rapiti, affermando che “Dietro ognuno di questi bambini c’è una vita che non deve essere persa, un futuro che non deve essere rovinato”. Zelensky ha ringraziato i partner internazionali per il loro sostegno in questa causa, affermando che “Dobbiamo fare tutto ciò che è in nostro potere per riportare a casa i bambini ucraini. Sono grato ai nostri partner che ci sostengono in questo sforzo e che continuano ad aiutarci.”
Il dramma dei bambini rapiti
Il rapimento di bambini è un crimine orribile che lascia un segno indelebile sulle vittime e sulle loro famiglie. La denuncia di Zelensky evidenzia la gravità della situazione e la necessità di un’azione internazionale per riportare a casa i bambini rapiti. La comunità internazionale ha il dovere di condannare con fermezza questi atti e di fare tutto il possibile per garantire la sicurezza e il benessere dei bambini in Ucraina.