Un’Infanzia in Guerra e in Pericolo
Secondo il portavoce di Unicef Italia, Andrea Iacomini, quasi 500 milioni di bambini nel mondo vivono in situazioni di conflitto, di cui 59 milioni in situazioni di guerra vera e propria e gli altri in conflitti latenti. Nel 2024, 50 milioni di bambini sono fuggiti da conflitti, quasi la metà degli sfollati a livello globale. A questi si aggiungono un miliardo di bambini, quasi la metà dell’infanzia mondiale, che vivono in 33 Paesi ad alto rischio climatico, soggetti a disastri naturali, carestie, siccità, malattie e inquinamento. Ogni giorno, in media, 20.000 bambini diventano sfollati a causa di questi fattori, un numero equivalente alla popolazione di un comune medio italiano.
Gaza: Un Dramma Inenarrabile
La situazione a Gaza è definita da Iacomini come l’apice della tragedia. La guerra ha causato la morte di 45.000 persone, di cui il 60% donne e bambini. Un milione e 100.000 bambini necessitano di assistenza umanitaria e non hanno nulla. Gli eventi del 7 ottobre, con madri israeliane sgozzate con i bambini in grembo e bambini rapiti, sono descritti come mai visti prima.
Emergenze in Libano, Sudan e Ucraina
In Libano, la guerra ha causato la morte di 240 bambini e il ferimento di altri 1.400. Oltre 2 milioni di bambini non frequentano più la scuola e non hanno più accesso all’assistenza umanitaria e ai servizi di base a causa della distruzione di case, ospedali, scuole e infrastrutture. Nel Sudan, dove il conflitto è definito “terribile” e l’accesso umanitario è limitato, più della metà dei 24 milioni di bambini vive in condizioni di necessità estrema. Iacomini lo definisce “la madre di tutte le emergenze umanitarie dimenticate”. In Ucraina, 2.400 bambini sono morti o feriti dall’inizio della guerra, con una media di due bambini al giorno. Un milione e 700.000 bambini non hanno accesso all’acqua potabile e 3,4 milioni di persone vivono senza corrente elettrica, che manca in media 18 ore al giorno. Sono stati distrutti 1.500 istituti scolastici e più di 660 strutture sanitarie. Iacomini racconta di aver visto bambini che vivono in media 6 ore al giorno sottoterra in scantinati al buio e umidi per sfuggire ai raid.
La Tragedia in Siria e Altre Crisi Dimenticate
In Siria, 7 milioni di civili sono sfollati e 17 milioni di persone, metà dei quali minori, vivono in condizioni di disperato bisogno. Il 90% della popolazione vive in povertà estrema. Nelle ultime settimane, 80 bambini sono stati uccisi. Iacomini ricorda anche la situazione in Birmania e Haiti, ma sottolinea la gravità della crisi nel Congo, dove 15 milioni di bambini sono colpiti dal conflitto civile e necessitano di assistenza umanitaria.
Un Futuro Incerto
L’Unicef stima che nel 2025 ci saranno altri 200 milioni di bambini in 146 Paesi che avranno bisogno di assistenza umanitaria. Iacomini conclude con un’amara constatazione: “Ogni anno dico che la situazione è la peggiore, ma mai c’è stata tanta crudeltà come quest’anno, mai tanti disastri. Di fronte alle parole del Papa, dovremmo dichiarare il nostro fallimento come adulti: non siamo stati capaci di fermare tutto questo.”
Un Appello all’Azione
Le parole di Iacomini sono un grido d’allarme che non possiamo ignorare. La crisi globale che sta colpendo l’infanzia è un problema complesso che richiede una risposta collettiva. Dobbiamo impegnarci a sostenere le organizzazioni umanitarie che lavorano sul campo e a promuovere politiche che tutelino i diritti dei bambini in situazioni di conflitto e di rischio climatico. È fondamentale che la comunità internazionale si unisca per affrontare questa emergenza e garantire un futuro più sicuro e dignitoso per i bambini di tutto il mondo.