Un caso di stalking a Aosta
Un giovane valdostano di 19 anni è a processo con l’accusa di stalking nei confronti della ex, anche lei minorenne. L’accusa si basa su una serie di messaggi e comportamenti ritenuti persecutori, culminati nella minaccia: “Ti faccio fare la fine di quella là”, un chiaro riferimento all’omicidio di Giulia Cecchettin. Il processo si sta svolgendo davanti al giudice Marco Tornatore.
Questa mattina sono stati sentiti i sei testimoni chiamati dalla difesa dell’imputato, tra cui la sua attuale compagna, anch’essa minorenne. La ragazza ha affermato che il giovane si è sempre comportato bene con lei, non mostrando mai atteggiamenti aggressivi o violenti. Ha anche dichiarato che la ex avrebbe insistito per tornare con lui, inviandogli messaggi e dichiarando che lui era suo. La ragazza ha poi aggiunto che lei e il suo compagno si vedono poco a causa degli impegni scolastici, ma si sentono spesso.
Il diciannovenne era stato arrestato il 24 novembre dello scorso anno e rilasciato il 5 dicembre con gli arresti domiciliari e il braccialetto elettronico. Ad oggi, è sottoposto al divieto di dimora ad Aosta e di avvicinamento alla parte offesa, e porta ancora il braccialetto elettronico. Il difensore, l’avvocato Roberto Brizio, ha chiesto la revoca di queste misure cautelari.
Il giudice si è riservato la decisione e ha rinviato il processo al 14 febbraio, quando sarà sentito in aula l’imputato. Le indagini dei carabinieri sono state coordinate dal pm Manlio D’Ambrosi.
Il contesto sociale e la gravità delle accuse
Il caso di stalking a Aosta solleva preoccupazioni per la sicurezza delle giovani donne e per la diffusione di comportamenti violenti e persecutori. La minaccia rivolta alla ex, con un esplicito riferimento all’omicidio di Giulia Cecchettin, è particolarmente inquietante e dimostra la gravità della situazione.
È importante ricordare che lo stalking è un reato grave che può avere conseguenze devastanti per le vittime. La violenza di genere è un problema diffuso e richiede un’attenzione costante da parte delle istituzioni e della società civile.
Il processo in corso rappresenta un’occasione per fare luce su un caso specifico, ma anche per riflettere sull’importanza della prevenzione e del contrasto alla violenza di genere in tutte le sue forme.
Riflessioni sull’accusa e la difesa
La difesa del giovane si basa sulla testimonianza della sua attuale compagna, che descrive un comportamento positivo nei suoi confronti. Tuttavia, è importante sottolineare che la presenza di una nuova relazione non esclude la possibilità che l’imputato abbia effettivamente commesso atti di stalking nei confronti della ex. Le accuse di stalking sono gravi e richiedono un’attenta valutazione di tutti gli elementi di prova.
Il processo dovrà stabilire se le azioni del giovane rientrano nella definizione di stalking e se la minaccia rivolta alla ex è stata effettivamente pronunciata. Sarà fondamentale che il giudice valuti con attenzione tutte le prove e le testimonianze presentate, garantendo un processo equo e imparziale.