Colpo di sonno e cannabis: le parole del portuale
Un tragico incidente in porto ha portato alla morte di un operaio, Gianni Battista Macciò, travolto da una ralla condotta da un altro portuale. Il conducente, attraverso il suo avvocato Paolo Scovazzi, ha ammesso di aver avuto un colpo di sonno al volante. “Ero stanco, ho avuto un colpo di sonno a causa dell’iperlavoro”, ha dichiarato l’uomo, aggiungendo di essere “distrutto per quello che è successo” e di considerare l’altro operaio rimasto ferito “come un fratello”.Il portuale ha inoltre ammesso di aver fatto uso di cannabis nei giorni precedenti l’incidente. “Ho fumato una canna uno o due giorni prima dell’incidente ma solo perché non riuscivo a dormire”, ha precisato.
Il dolore e la preoccupazione per i colleghi
Le parole dell’uomo esprimono un profondo dolore per la perdita del collega e una profonda preoccupazione per le condizioni dell’altro operaio rimasto ferito. La tragedia ha scosso l’ambiente lavorativo del porto, lasciando un senso di sgomento e di incredulità.
Un incidente con un pesante fardello
Questo incidente solleva diverse questioni importanti, tra cui la sicurezza sul lavoro, il riposo e la salute dei lavoratori, e il potenziale impatto dell’uso di sostanze stupefacenti sulle capacità di guida. È fondamentale indagare a fondo le cause dell’incidente per garantire la sicurezza di tutti i lavoratori in porto e per prevenire tragedie simili in futuro. È inoltre importante riflettere sul carico psicologico che questo incidente ha inevitabilmente lasciato sui colleghi e sulle famiglie delle persone coinvolte.