Raid israeliani a Gaza: bilancio pesante di vittime
Le forze israeliane hanno condotto una serie di raid notturni sulla Striscia di Gaza, causando la morte di almeno 28 palestinesi. La protezione civile di Gaza, espressione di Hamas, ha denunciato la gravità degli attacchi, che hanno colpito diverse aree della Striscia. Tra le vittime, 8 sono state uccise in un raid che ha colpito un’ex scuola a Gaza City, dove si trovavano sfollati, tra cui 4 bambini. Un altro attacco israeliano ha colpito un caseggiato a Deir al-Balah, uccidendo 13 persone. Altri 4 palestinesi sono morti in un’automobile presa di mira da un drone israeliano a Gaza City. Infine, 3 persone non identificate sono state uccise in un attacco aereo israeliano a est della città di Rafah.
La denuncia di Hamas e il contesto della violenza
La protezione civile di Gaza ha condannato gli attacchi israeliani, definendoli “crimini di guerra”. La denuncia di Hamas si inserisce nel contesto di una escalation di violenza nella Striscia di Gaza, dove le tensioni tra Israele e i gruppi armati palestinesi sono alte. L’escalation è iniziata con l’uccisione di un comandante di Hamas da parte di un raid israeliano il 5 maggio, seguita da una serie di lanci di razzi da parte dei gruppi armati palestinesi verso Israele.
La tragedia della guerra e la necessità di una soluzione politica
La notizia di queste morti è un’ulteriore tragedia in un conflitto che dura da decenni. La violenza colpisce sempre i civili e la popolazione più vulnerabile. La soluzione a questo conflitto non può che essere politica, attraverso il dialogo e la ricerca di una soluzione pacifica che garantisca la sicurezza e i diritti di tutti i popoli coinvolti.