Salvini trionfa a Roma: “Ho fatto il mio dovere”
Matteo Salvini ha celebrato la sua assoluzione nel caso Open Arms con un comizio a Roma, rivendicando la sua azione di contrasto all’immigrazione e lanciando frecciate alle opposizioni.
“La sentenza dei giudici di Palermo è il riconoscimento che ho fatto il mio dovere e che mi ripaga di tante amarezze”, ha detto il vicepremier, definendola il riconoscimento “che una politica seria di contrasto all’immigrazione clandestina non solo è legittima ma è doverosa”.
Salvini ha anche ricordato con piacere la parentesi alla guida del ministero dell’Interno: “Il Viminale è una macchina eccezionale. Avere la responsabilità della sicurezza degli italiani e coordinare la Polizia di Stato è qualcosa di stupendo”. E ha rivendicato: “Quello che ho fatto al ministero dell’Interno è stato assolutamente corretto. Se qualcuno negli anni scorsi ha pensato: ‘non puoi tornare al Viminale perché sotto processo, sei potenzialmente un criminale’…questa cosa cade”.
Il leader della Lega ha poi lanciato una frecciata a Giuseppe Conte, definendolo “lo smemorato”, e ha ribadito la sua responsabilità nelle decisioni prese: “Non sono abituato a fuggire dalla mia responsabilità, a differenza di altri. Quando faccio una cosa ci metto la faccia, non sono abituato a cercare capro espiatorio o colpevoli. In quel tribunale ho sempre detto ‘rivendico tutto quello che ho fatto’, e se dovete prendervela con qualcuno, prendetevela con me”.
Conte replica: “Lo smemorato è lui”
Giuseppe Conte ha replicato alle accuse di Salvini, definendo “lo smemorato” proprio il leader della Lega. Il presidente del Consiglio nel 2019 ha ricordato lo scambio di lettere intercorso tra i due, quando da premier si sarebbe dissociato dalle iniziative dell’allora ministro dell’Interno.
“Nella mia politica sull’immigrazione, esposta al Consiglio europeo del giugno 2018, non c’era scritto porti chiusi che è una formula di Salvini di propaganda”, ha spiegato Conte.
Il futuro di Salvini: ritorno al Viminale?
Salvini ha lasciato aperta la possibilità di un ritorno al Viminale, ma ha assicurato che per ora “sta bene dove sta”: “Sto bene dove sto. Ma aggiungo subito: ‘Per ora…'”.
Il leader della Lega ha poi sottolineato di non voler sostituire l’attuale ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi: “É un amico, un fratello. Non corro per sostituirlo”.
Sostegno e congratulazioni da parte di diversi politici
Salvini ha ricevuto il sostegno e le congratulazioni di diversi politici, tra cui Giorgia Meloni, Marine Le Pen, Jordan Bardella, Viktor Orbán, Santiago Abascal, Gideon Saar e Pier Silvio Berlusconi.
Il leader della Lega ha anche ricevuto un messaggio di sostegno da Elon Musk, che ha definito “persona illuminata”.
Un’assoluzione che alimenta la polarizzazione politica
L’assoluzione di Matteo Salvini nel caso Open Arms alimenta la polarizzazione politica, con il leader della Lega che ne approfitta per rivendicare la sua linea dura sull’immigrazione e attaccare le opposizioni. La vicenda evidenzia la difficoltà di trovare un punto di incontro tra posizioni contrastanti e la necessità di un dibattito pubblico costruttivo su un tema complesso come quello dell’immigrazione.