Preoccupazione per la citazione in giudizio di Cavalli e Lagioia
Il Premio Strega, con una nota firmata da alcuni dei suoi membri, ha espresso preoccupazione per la recente citazione in giudizio di Giulio Cavalli e Nicola Lagioia da parte del Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. La nota definisce l’episodio come un segnale di intimidazione che limita la facoltà di critica del potere, un diritto che gli intellettuali hanno sempre esercitato.
Il confronto e la dialettica delle idee non si fanno in tribunale
Il Premio Strega ribadisce la convinzione che il confronto e la dialettica delle idee non possano e non debbano svolgersi nelle aule di tribunale. La nota sottolinea come questi episodi compromettano l’esercizio del pensiero e il dialogo costruttivo tra le varie componenti della società, precludendo la possibilità di interpretare le dinamiche sociali alla luce di proposte e visioni differenti.
La necessità di sostenere e difendere i principi della democrazia
I firmatari della nota ribadiscono la necessità di sostenere e difendere i principi cardine della democrazia, come la libertà di espressione e il confronto aperto. Sottolineano come solo attraverso uno scambio libero e rispettoso dei diversi ruoli si possa guardare con fiducia al futuro.
La tradizione del dibattito nel Premio Strega
La nota ricorda come il Premio Strega, nel corso dei suoi quasi ottant’anni di storia, abbia visto all’interno e all’esterno del gruppo degli Amici della domenica, un vivace dibattito caratterizzato da discussioni e polemiche anche aspre, che hanno contribuito al suo sviluppo e alla sua crescita.
Un segnale preoccupante per la libertà di espressione
La citazione in giudizio di Cavalli e Lagioia è un segnale preoccupante per la libertà di espressione e per il dibattito pubblico in Italia. È importante che le istituzioni garantiscano il diritto di critica e di dissenso, senza ricorrere a strumenti intimidatori.