La consulenza dell’anatomopatologa
La consulenza dell’anatomopatologa Giulia Caccia, nominata dalla Procura di Cagliari, ha confermato che Francesca Deidda, la 42enne scomparsa da San Sperate il 10 maggio scorso, è stata uccisa con almeno otto colpi di martello alla testa. La donna ha tentato di difendersi dall’aggressione, come evidenziato dalle ferite da difesa riscontrate sul suo corpo.
La consulenza, depositata oggi, mette in evidenza alcuni elementi cruciali della morte di Francesca. L’anatomopatologa ha stabilito che il decesso è stato causato dai colpi di martello inferti alla testa, e che la vittima ha cercato di resistere all’aggressione del marito, Igor Sollai, reo confesso del delitto.
La consulenza conferma anche che il cadavere è stato abbandonato quasi subito nelle campagne tra Sinnai e San Vito, un particolare già emerso con le risultanze ottenute dall’entomologo e dalle tracce di piante e terra repertate nel punto in cui è stato trovato il corpo.
Il contesto del delitto
Francesca Deidda è scomparsa da San Sperate, un paese a una ventina di chilometri da Cagliari, il 10 maggio scorso. I suoi resti sono stati trovati il 18 luglio in un borsone nelle campagne tra Sinnai e San Vito, vicino alla vecchia statale 125. Il marito, Igor Sollai, 43 anni, è in carcere a Uta con le accuse di omicidio volontario premeditato aggravato e occultamento di cadavere.
Il pm Marco Cocco ha richiesto la consulenza tecnica all’anatomopatologa per approfondire le cause della morte di Francesca. La consulenza, che si compone di 50 pagine, è stata depositata oggi e sarà a disposizione degli avvocati che difendono Sollai, Carlo Demurtas e Laura Pirarba, e di Gianfranco Piscitelli che rappresenta Andrea Deidda, fratello di Francesca.
Le prossime tappe
La consulenza dell’anatomopatologa si affianca alla relazione del medico legale Roberto Demontis, ancora non consegnata. Le indagini proseguono per ricostruire con precisione la dinamica del delitto e per accertare eventuali altri elementi che potrebbero contribuire a chiarire le circostanze dell’omicidio.
Riflessioni sul femminicidio
La tragica morte di Francesca Deidda è un’ulteriore conferma della drammatica realtà del femminicidio in Italia. La violenza di genere è una piaga sociale che richiede un’azione immediata e incisiva da parte delle istituzioni e della società civile. È fondamentale promuovere una cultura di rispetto e di uguaglianza tra uomo e donna, e contrastare ogni forma di discriminazione e di violenza. Il caso di Francesca Deidda ci ricorda l’importanza di non abbassare la guardia e di continuare a lottare per la sicurezza e la dignità di tutte le donne.