L’addio a Davide Baronti
Il suono del clacson di un’autocisterna e un lungo applauso hanno accompagnato l’uscita del feretro dalla parrocchia di Santa Maria Assunta a Bientina (Pisa), dove si sono svolti i funerali di Davide Baronti, una delle cinque vittime dell’esplosione nel deposito di Calenzano avvenuta lo scorso 9 dicembre.
Baronti, originario di Angera (Varese), aveva vissuto a Cascina con la famiglia prima di trasferirsi a Bientina. Lascia la moglie e due figli di 16 e 20 anni. Dal 2021 lavorava per la Mavet, guidando autocisterne per il trasporto di carburante, che caricava solitamente nei depositi di Calenzano e Stagno (Livorno).
Come gesto simbolico per ricordare Davide, i colleghi, l’azienda Mavet, il fratello Luca e la moglie Rossana hanno deciso di portare un’autocisterna davanti alla chiesa.
Il ricordo di un fratello e di un collega
“Quello che è accaduto a Calenzano è un fatto che ha colpito tutta Italia”, ha detto il fratello Luca, descrivendo Davide come una persona solare e sempre pronta ad aiutare chi aveva bisogno. “Con mio fratello avevo un rapporto speciale, va ricordato come una persona solare sempre pronto ad aiutare chi aveva bisogno”.
Al momento dell’esplosione, Baronti si trovava all’interno del deposito di idrocarburi dell’Eni, impegnato nel carico della sua autobotte.
Un problema nazionale
“Siamo nel centro di un problema nazionale, sono troppe le morti ogni giorno sui luoghi di lavoro”, ha dichiarato il sindaco di Bientina, Dario Carmassi. “Io non ho ricette, so solo che dobbiamo fare di più di quello che abbiamo fatto finora, lo dobbiamo a Davide e a tutte le altre vittime”.
Riflessioni sulla sicurezza sul lavoro
La tragedia di Calenzano è un monito per tutti, un’ulteriore dimostrazione della necessità di un’attenzione costante alla sicurezza sui luoghi di lavoro. La perdita di Davide Baronti, un padre di famiglia e un lavoratore diligente, è un dolore profondo che ci spinge a riflettere sulle cause di queste tragedie e a ricercare soluzioni concrete per prevenirle. La sicurezza sul lavoro non è un optional, ma un diritto fondamentale di ogni lavoratore. Il ricordo di Davide e delle altre vittime deve essere un monito per tutti, affinché si lavori con maggiore impegno per rendere i luoghi di lavoro più sicuri.