Un viaggio nella memoria: la ‘Crociera delle radici italiane’
La ‘Crociera delle radici italiane’, a bordo della Costa Diadema, si è conclusa oggi a Santos, sulla costa di San Paolo. Il viaggio, iniziato il 30 novembre a Genova, ha celebrato i 150 anni dell’immigrazione italiana in Brasile con un ricco programma di conferenze, mostre, eventi culturali, musicali e gastronomici. L’iniziativa, chiamata ‘Un mare di speranza’, ha visto la partecipazione di diversi esperti che hanno intrattenuto un folto pubblico di italiani, brasiliani e oriundi del Belpaese sulla storia dell’emigrazione italiana in Brasile. A bordo sono state esposte varie mostre, tra cui ‘Giuseppe Garibaldi e Anita Ribeiro da Silva: tra Brasile e Italia’, a cura della Fondazione Casa America ETS e Associazione nazionale veterani e reduci garibaldini.
Un accordo storico per la memoria
Il momento culminante del viaggio si è toccato il 12 dicembre, quando, a bordo della Diadema, si è firmato l’accordo di collaborazione tra il Museo dell’immigrazione di San Paolo e il Museo nazionale dell’emigrazione italiana (Mei) di Genova. Questo accordo, il primo di questo tipo firmato su una nave, formalizza una collaborazione già in essere tra i due musei. Il direttore del Mei, Pierangelo Campodonico, ha sottolineato l’importanza di questo accordo, che riguarda un’area vastissima con decine di milioni di italo discendenti interessati a conoscere la loro storia e le condizioni da cui sono partiti i loro avi.
Un viaggio emozionante e formativo
Il coordinatore culturale della Crociera delle radici, Fabio Niosi, ha definito il viaggio un progetto formativo che ha suscitato momenti di grande emozione tra i croceristi, italo-discendenti e non solo. Il viaggio ha contribuito a far crescere il desiderio di sapere da dove veniamo e ha legato ancora di più due Paesi, due culture, due popoli.
Un ponte tra passato e presente
La ‘Crociera delle radici italiane’ è un esempio di come la memoria storica possa essere un ponte tra passato e presente. Attraverso iniziative come questa, si può far conoscere alle nuove generazioni la storia dei loro antenati, contribuendo a costruire un senso di identità e appartenenza. Il viaggio ha dimostrato come la cultura e la memoria possano essere strumenti potenti per unire le persone e le nazioni.