Il Mediterraneo a rischio tsunami: un futuro incerto
Un futuro incerto si profila per le coste del Mediterraneo, dove il rischio di tsunami sta aumentando in modo significativo a causa del cambiamento climatico. Due studi guidati dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) hanno rivelato che entro i prossimi 50 anni, la probabilità di inondazioni di 1-2 metri dovute agli tsunami potrebbe aumentare dal 10% al 30%, con eventi più frequenti e intensi.
Le ricerche, pubblicate sulle riviste Scientific Reports e Probabilistic Tsunami Hazard and Risk Analysis, hanno coinvolto anche l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, l’Università di Bologna e l’Università Federico II di Napoli. I risultati indicano che sono a rischio oltre 150 milioni di persone che vivono in quest’area, una delle più popolate al mondo.
L’innalzamento del livello del mare e i movimenti geologici: un cocktail pericoloso
Gli studi, guidati da Anita Grezio dell’INGV di Bologna, hanno analizzato l’impatto dell’innalzamento del livello marino causato dal riscaldamento globale, che attualmente è di circa 4 millimetri l’anno. Alla fine di questo secolo, il livello medio globale del mare potrebbe salire fino a circa 1,1 metri rispetto a oggi, secondo Marco Anzidei dell’Osservatorio Nazionale Terremoti dell’INGV di Roma.
La novità fondamentale di questi lavori è stata l’integrazione dei dati sui movimenti verticali delle coste, che possono amplificare gli effetti locali dell’innalzamento del livello del mare. “Abbiamo considerato come i movimenti geologici possano sommarsi all’innalzamento marino, aggravando il rischio nelle zone dove il suolo tende ad abbassarsi”, spiega Grezio.
Pianificazione e gestione dei rischi: un imperativo urgente
L’importanza di queste analisi è cruciale per la pianificazione e la gestione dei rischi nelle aree costiere. La consapevolezza dell’aumento del rischio di tsunami, in combinazione con l’innalzamento del livello del mare e i movimenti geologici delle coste, richiede un’azione immediata per proteggere le popolazioni e le infrastrutture costiere.
Le autorità locali e internazionali devono collaborare per sviluppare piani di emergenza efficaci, sistemi di allerta precoce e infrastrutture resilienti per mitigare l’impatto degli tsunami. Inoltre, è fondamentale investire nella ricerca scientifica per migliorare la comprensione dei meccanismi degli tsunami e per sviluppare tecnologie innovative per la previsione e la mitigazione del rischio.
Il futuro del Mediterraneo: un appello all’azione
Le conclusioni di questi studi ci presentano una realtà inquietante: il Mediterraneo, culla di civiltà e luogo di grande bellezza, è a rischio di tsunami sempre più frequenti e intensi. La sfida che ci troviamo ad affrontare è complessa e richiede un impegno collettivo per mitigare il rischio e proteggere le comunità costiere. La pianificazione, la tecnologia e la collaborazione sono le armi che abbiamo a disposizione per affrontare questo futuro incerto e garantire un futuro sicuro per le generazioni future.