Un lutto per la città e per il Comitato
Un profondo dolore ha colpito la città di Genova e il Comitato parenti vittime del Ponte Morandi. La scorsa notte, un operaio, Francesco, conosciuto come Macciò, è deceduto in un incidente sul lavoro nel porto di Genova. L’uomo, membro attivo del Comitato, era una figura molto cara e apprezzata da tutti.
Il Comitato ha espresso il suo profondo cordoglio in un post sui social, definendo la morte di Francesco un "giorno di lutto per tutta la città, per tutto il paese, di grande lutto per il nostro Comitato".
Un uomo vicino alle famiglie delle vittime
Francesco era un uomo che ha sempre dimostrato grande vicinanza alle famiglie delle vittime del crollo del Ponte Morandi. Dal 14 agosto 2018, data della tragedia, era presente a ogni commemorazione e ha partecipato attivamente alla vita del Comitato. La sua presenza era costante, come testimonia la sua partecipazione all’inaugurazione del Memoriale lo scorso domenica.
Il Comitato ha sottolineato il profondo legame di Francesco con le famiglie delle vittime, scrivendo: "era con noi sempre ogni 14 agosto, era con noi domenica per l’inaugurazione del Memoriale".
Un’altra morte sul lavoro
La morte di Francesco è un’ulteriore tragedia che si aggiunge alla lunga lista di decessi sul lavoro in Italia. Il Comitato ha definito la sua morte "un giorno che non sarebbe mai dovuto arrivare, un’altra morte sul lavoro che non ha senso. Un mondo alla rovescia".
Il suo decesso riaccende il dibattito sulla sicurezza sul lavoro e sulla necessità di investimenti per garantire la tutela dei lavoratori.
Riflessioni sulla sicurezza e il lavoro
La morte di Francesco è un drammatico promemoria della fragilità della vita e della necessità di garantire la sicurezza sul lavoro. La sua presenza attiva nel Comitato parenti vittime del Ponte Morandi dimostra la sua sensibilità e il suo impegno per la memoria delle vittime. La sua scomparsa è una perdita non solo per il Comitato, ma per tutta la città di Genova e per l’Italia.