ONG contro i rimpatri dalla Libia: ricorso al Tar
Sette organizzazioni non governative, tra cui AsgI, ActionAid, A Buon Diritto, Lucha y Siesta, Differenza Donna, Le Carbet e Spazi Circolari, hanno presentato ricorso al Tar del Lazio contro il nuovo finanziamento del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (Maeci) all’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni (Oim) per “i programmi di rimpatrio cosiddetto volontario assistito” dalla Libia verso i Paesi di origine.
Il ricorso, presentato il 23 dicembre 2023, contesta l’utilizzo di quasi un milione di euro per l’esecuzione dei rimpatri, sostenendo che si tratti di “espulsioni mascherate” che violano il principio di non refoulement e gli obblighi di protezione dei minori e delle persone sopravvissute a tratta, tortura e violenza di genere.
Le ONG sottolineano che il finanziamento oggetto del ricorso è parte di un totale di 7 milioni stanziati per il progetto “Multi-Sectoral Support For Vulnerable Migrants in Libya”. Da anni, secondo le associazioni, una parte dei fondi italiani destinati alla cooperazione allo sviluppo viene impiegata per finanziare politiche di esternalizzazione delle frontiere finalizzate a impedire l’arrivo in Italia di persone migranti.
Il rimpatrio volontario come “espulsione mascherata”
Le organizzazioni ricorrenti denunciano che i rimpatri volontari sono un tassello fondamentale delle politiche di esternalizzazione delle frontiere, in quanto aprono canali di mobilità forzata verso i paesi di origine, fornendo al contempo una legittimazione umanitaria alla cooperazione con la Libia.
Secondo le ONG, sotto l’etichetta di “rimpatrio volontario” si celano vere e proprie “espulsioni mascherate”, attraverso le quali persone che avrebbero diritto a forme di protezione vengono rimandate in paesi per loro non sicuri.
La richiesta di sospensione del finanziamento
Le sette organizzazioni ricorrenti chiedono che venga immediatamente bloccato l’uso dei fondi italiani sul rimpatrio operato dall’Oim e che venga dichiarato illegittimo il finanziamento.
Il Tar del Lazio si esprimerà sulla richiesta di sospensione in via cautelare dell’utilizzo dei fondi destinati ai rimpatri il prossimo 8 gennaio 2024.
Un problema di fondo: l’esternalizzazione delle frontiere
Il ricorso delle ONG solleva un problema di fondo che riguarda la politica di esternalizzazione delle frontiere, un tema che negli ultimi anni ha assunto un’importanza crescente nel dibattito pubblico. La questione è complessa e presenta diversi aspetti da considerare, come la necessità di garantire la sicurezza delle frontiere, la tutela dei diritti umani dei migranti e la responsabilità degli stati coinvolti. È importante che il Tar del Lazio si pronunci in modo chiaro e preciso sulla legittimità del finanziamento all’Oim, in modo da contribuire a fare luce su un tema delicato e controverso.