Un viaggio nella ricerca vocale di Demetrio Stratos
La mostra ‘Fino ai limiti dell’impossibile. La ricerca vocale di Demetrio Stratos 1970-1979 – Secondo movimento’, in corso a Palazzo Malagola a Ravenna, rappresenta un’ulteriore tappa nel percorso di valorizzazione dell’Archivio Demetrio Stratos, acquisito dal Comune di Ravenna e ospitato presso il centro internazionale di ricerca vocale e sonora Malagola.
Questa seconda parte dell’esposizione, a un anno di distanza da ‘Amorevolmente progredire, amorevolmente regredendo’, si concentra sull’apertura della ricerca vocale di Stratos alla dimensione extraeuropea, alle musiche del mondo e alla loro relazione con la diplofonia e il canto armonico.
L’esposizione, curata da Ermanna Montanari ed Enrico Pitozzi, offre un’immersione nel mondo sonoro di Stratos attraverso documenti inediti, materiali audio e video, foto, manifesti, rarità e memorabilia, che raccontano l’evoluzione del suo percorso artistico.
L’influenza di Artaud e la ricerca sul canto difonico
Il ‘Secondo movimento’ della mostra si concentra su due elementi chiave della ricerca di Stratos: il controllo del respiro e la ripetizione, che trovano eco sia in Antonin Artaud che nella sua ricerca autodidatta sul canto difonico.
Il canto difonico, insieme di tecniche vocali che permettono di far emergere gli armonici naturali della voce, è un elemento centrale nell’esplorazione sonora di Stratos, come dimostra la stanza dedicata all’ascolto immersivo all’interno della mostra.
Un’esplorazione multiforme
La mostra si articola in sette ambienti differenti, ognuno dei quali offre un’esperienza unica nel mondo sonoro di Stratos. Tra le sale dedicate all’ascolto, alla documentazione cartacea e fotografica, alla proiezione di materiali audiovisivi, si trova anche una sala dedicata ai manifesti che raccontano la storia degli Area e di Stratos solista.
L’esposizione include anche materiali inediti sulle performance di Stratos, come quelle che evocano Antonin Artaud o quelle relative al lavoro ‘Le milleuna’ in collaborazione con Nanni Balestrini e Valeria Magli. Si possono inoltre scoprire materiali legati alla sua partecipazione al progetto ‘Il treno di John Cage’ e al suo contributo come autore delle musiche per ‘Satyricon’ di Gabriele Salvatores.
Un focus sul ‘gesto’ e la musica extraeuropea
Un altro nucleo tematico della mostra è il ‘gesto’: il gesto vocale, i gesti che mettono in campo il corpo e la voce. Questo aspetto è esplorato attraverso materiali audiovisivi e documenti che illustrano l’approccio di Stratos alla performance e alla creazione sonora.
La mostra offre anche un’ampia panoramica sulle musiche extraeuropee che hanno influenzato la ricerca di Stratos, evidenziando il suo interesse per le diverse culture musicali del mondo e la loro relazione con la sua esplorazione vocale.
Un catalogo aggiornato e un’esperienza immersiva
Per l’occasione, verrà realizzata una versione aggiornata del catalogo ‘Noi non crediamo nello stile. La ricerca vocale di Demetrio Stratos 1970-1979’, che includerà sia il ‘Primo movimento’ che il ‘Secondo movimento’ della mostra.
La mostra ‘Fino ai limiti dell’impossibile’ è un’esperienza immersiva che invita il pubblico a scoprire il mondo sonoro di Demetrio Stratos, un artista che ha dedicato la sua vita alla ricerca vocale e all’esplorazione dei confini del suono.
Un’eredità preziosa
La mostra ‘Fino ai limiti dell’impossibile’ rappresenta un’occasione preziosa per riscoprire l’eredità di Demetrio Stratos, un artista visionario che ha lasciato un segno indelebile nella storia della musica italiana e internazionale. La sua ricerca vocale, che ha abbracciato diverse culture musicali e sperimentazioni sonore, continua a ispirare e a stimolare la curiosità di artisti e appassionati di musica.