La sentenza della Corte d’Appello
La Corte d’Appello di Milano ha confermato la condanna a 24 anni di carcere per Zakaria Atqaoui, già condannato in primo grado per l’omicidio della ex fidanzata Sofia Castelli. Il delitto, avvenuto nel luglio 2023 a Cologno Monzese (Milano), ha visto Atqaoui attendere la vittima chiusa in un armadio per poi accoltellarla nel sonno. La decisione della Corte è stata presa dopo una breve camera di consiglio, a seguito della prima udienza del processo d’appello. La sentenza conferma la gravità del reato e la premeditazione del delitto, come stabilito già in primo grado.
Il contesto del delitto
Il delitto ha sconvolto la comunità di Cologno Monzese e ha suscitato un’ampia eco mediatica. Sofia Castelli, 20 anni, è stata uccisa nella sua abitazione da Zakaria Atqaoui, con cui aveva avuto una relazione sentimentale. La dinamica del delitto, con l’aggressore che si nasconde nell’armadio in attesa della vittima per poi colpirla nel sonno, ha evidenziato la premeditazione e la crudeltà dell’azione. Il delitto ha riacceso il dibattito sulla violenza di genere e sulla necessità di azioni concrete per contrastare il fenomeno.
Riflessioni sul femminicidio
La conferma della condanna per Atqaoui rappresenta un passo importante nel percorso di giustizia per Sofia Castelli e la sua famiglia. Tuttavia, il caso riporta alla luce la triste realtà del femminicidio, un problema che affligge la società italiana e internazionale. È fondamentale continuare a lavorare per prevenire la violenza di genere, promuovendo la cultura del rispetto e dell’uguaglianza tra uomini e donne. La società deve essere attenta a tutti i segnali di pericolo e deve fornire alle donne vittime di violenza le risorse e il sostegno necessari per uscire da situazioni di pericolo.