Il sequestro e l’estorsione
Dimitri Iacono, 32 anni, è stato arrestato dalla Squadra mobile di Sassari per aver sequestrato, picchiato e minacciato con una pistola un imprenditore algherese. L’obiettivo era estorcergli 50mila euro. Il gip del tribunale di Sassari, Giuseppe Grotteria, ha convalidato l’arresto di Iacono al termine dell’interrogatorio di garanzia, durante il quale l’uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Iacono è accusato di sequestro di persona, estorsione aggravata e porto illegale di armi. L’arresto è avvenuto sabato scorso all’alba, insieme a un 16enne suo parente e complice nel sequestro.
Secondo le indagini, Iacono e il minorenne hanno avvicinato l’imprenditore mercoledì scorso. Minacciandolo con una pistola, sono saliti sulla sua auto e lo hanno costretto a percorrere la strada per Bosa. Dopo pochi chilometri, si sono fermati in un viottolo rurale, dove hanno picchiato l’imprenditore. Iacono lo ha anche colpito alla testa con il calcio della pistola.
I sequestratori hanno chiesto all’imprenditore 50mila euro, e per fargli capire che facevano sul serio hanno esploso un colpo di pistola che ha infranto uno dei vetri dell’auto, una Bmw. Terrorizzato e ferito, l’imprenditore ha acconsentito al pagamento. Sono andati a casa sua, dove ha preso tutto il contante che aveva a disposizione (poco più di 10mila euro) e lo ha consegnato ai suoi aguzzini.
Il passato di Iacono
Dimitri Iacono era uscito di recente dal carcere dopo una condanna a 14 anni per un omicidio avvenuto nel febbraio del 2014.
Il futuro del 16enne complice
Giovedì si terrà l’interrogatorio di garanzia anche per il 16enne, che si trova rinchiuso nel carcere minorile di Quartucciu.
Considerazioni sul caso
Il caso di Dimitri Iacono e del suo complice minorenne è un esempio di come la violenza e l’estorsione possano colpire anche in contesti apparentemente tranquilli. La vicenda evidenzia la necessità di una forte azione da parte delle forze dell’ordine per contrastare la criminalità organizzata e proteggere i cittadini. La condanna a 14 anni per omicidio di Iacono dimostra che il suo passato era già segnato da violenza. La sua recente scarcerazione e il nuovo reato commessi solleva interrogativi sulla reale efficacia dei programmi di reinserimento sociale per i detenuti. È importante che le autorità competenti si interroghino sulle cause che portano individui come Iacono a commettere reati così gravi, e che si adoperino per prevenire simili episodi in futuro.